L'Enciclica “Pascendi Dominici gregis„

Ma l'impressione del nuovo sillabo doveva essere incomparabilmente superata da quella prodotta dalla solenne enciclica che con la data dell'8 settembre Pio X lanciava contro le dottrine modernistiche. È questo senza dubbio il più grave documento che la suprema autorità ecclesiastica abbia emanato nella storia contemporanea. Con esso, come ha detto il Wahrmund in un opuscolo che ha messo a soqquadro l'opinione pubblica cattolica in Austria, «il Papa ha tagliato gli ultimi ponti che esistevano fra la sua autorità e la cultura moderna, e ha dato il colpo di morte alla vita intellettuale della chiesa cattolica. Questo giudizio è esattissimo. Facendo una pittura fallace delle dottrine modernistiche e condannando in blocco tutto quello che i cervelli malsani dei teologi di Sua Santità hanno potuto mettere insieme sotto questo nome, Pio X ha cercato di isterilire d'un tratto l'attività scientifica in seno al cattolicismo. Per quanto gli apologisti ad ogni costo della Santa sede abbiano protestato che l'enciclica voleva condannare solamente gli abusi della critica e dell'apologetica, io posso assicurare per conoscenza diretta delle condizioni intellettuali in cui si sono trovati i seminari dopo la «Pascendi», che questa veramente ha equivalso a un ciclone che ha d'un tratto devastato e soffocato i modesti sforzi che erano stati generosamente iniziati per il rinnovamento della cultura religiosa in Italia. Il modernismo non è morto con la «Pascendi»: tutt'altro. Esso è vivo e vigile ora, più che prima. Ma in conseguenza del gravissimo documento papale, il suo cammino si è trovato improvvisamente seminato da ostacoli, da superare; quindi saranno necessari e inevitabili ritardi e, quel che più conta, delle lotte asprissime che Pio X avrebbe potuto scansare lasciando gli studiosi cattolici, secondo l’aureo metodo di Leone XIII, ai loro tentativi, e, sia pure, ai loro temporanei errori. Ormai, il dado è tratto, purtroppo. L'enciclica «Pascendi» apparirà ai futuri come il documento segnante la data dell'agonia della concezione teocratica del cristianesimo e dell'inizio di una reviviscenza religiosa, attraverso la quale i popoli latini riusciranno a strappare dalle mani sospettose di Roma, il tesoro della spiritualità e dell'idealismo cristiano.

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