XX GIUSTINIANO

Sempre fedeli al nostro programma, noi ci siamo preoccupati, anche a proposito del grande imperatore bizantino del sesto secolo, di inquadrare la nostra trattazione nel piano preconcepito di questa nostra esposizione della storia del cristianesimo.

Abbiamo cercato cioè soprattutto di indagare le forze che hanno presieduto alla ricostituzione di quella unità mediterranea, alle cui vicende sembrano essere state sempre associate le sorti della Cristianità nel mondo.

La migliore biografia di Giustiniano è tuttora, per unanime riconoscimento, quella del bizantinista Charles Diehl, Justinien et la civilisation byzantine au VI siècle, (Parigi, 1901).

Degne ad ogni modo sempre di consultazione le opere di F. A. Isambert, Histoire de Justinien, voll. 2, Parigi, 1856; di A. F. Cfrörer, Kaiser Justinian I, nella «Bizantinische Geschichte» II, (Gratz, 1873); di W. G. Holmes, The age of Justinian and Theodora, voll. 2, Londra, 1912.

Per la legislazione giustinianea rimandiamo alle ben note opere del Krüger, Geschichte der Quellen und Literatur des romischen Rechts, (2a ed. Lipsia, 1912) e del Bonfante, Storia del diritto romano, (3a ed. II, Milano, 1923).

Per la politica religiosa di Giustiniano e le sue ingenti ripercussioni in tutto il quadro della spiritualità mediterranea nel sesto secolo, argomenti questi su cui esiste una letteratura critica abbondante, ci limitiamo a segnalare qualche lavoro in cui è possibile trovare orientamenti generali piú sicuri: Wolfgang Pewesin, Imperium, Ecclesia Universalis, Roma, nel volume Geistige Grundlagen römischer Kirchenpolitik (Stuttgart, Kohlhammer, 1937, vol. XI delle «Forschungen zur Kirchen – und Geistesgeschichte); il vecchio ma fondamentale saggio di Louis Duchesne, Vigile et Pélage, «Étude sur l'histoire de l'église romaine au milieu du VI siècle», nella «Revue des questions historiques» del 1884; H. Alivisatos, Die kirchliche Gesetzgebung des Kaisers Justinian I, nelle «Neue Studien zur Geschichte der Theologie und Kirche», XVII.