V LA NASCITA CAROLINGICA

Sarebbe qui completamente intempestivo e superfluo un copioso spicilegio bibliografico relativo a Carlomagno e alla costituzione politica dell'Impero d'Occidente.

Come sempre, noi abbiamo voluto cercare di fissare sommariamente, con la maggiore possibile aderenza alla realtà, il significato e l'apporto del grande sovrano allo sviluppo della Cristianità occidentale nel piani della politica ecclesiastica romana.

Anche le nostre indicazioni bibliografiche debbono quindi conguagliarsi ai fini della nostra esposizione.

Fondamentale sempre per la conoscenza dell'uomo e della sua azione la biografia di Eginardo (Vita Karoli Magni, Edizione Holder-Egger, in «Scriptores Rerum Germanicarum», 6a ed., Hannover, 1911, ristampa nel 1927). Il De gestis Karoli Magni del monaco di San Gallo può consultarsi nella edizione dello Jaffè nei Monumenta Carolina, in «Bibliotheca Rerum Germanicarum» IV, Berlino, 1867, pagg. 628-700. Fonte sempre capitale per la politica religiosa dell'epoca carolingica il Liber pontificalis nella edizione Duchesne, II, Parigi, 1892.

Per fonti documentarie sono fondamentali, lo si sa, E. Mühlbacher, Die Regesten des Kaiserreichs unter den Karolingen (751-918) 2a ed., Innsbruck, 1908; i Capitularia Rerum Francorum, pubblicati dal Boretius nei «Monumenta Germaniae Historica» Leges II; i Poetae Latini aevi carolini, editi dal Dümmler nei medesimi «Monumenta»; i Concilia aevi carolini, editi dal Wermtnghoff nei medesimi «Monumenta» Leges III; le opere dei teologi dell'età carolingica nella Patrologia latina del Migne dal vol. CXX in poi.

Fra la letteratura copiosa in argomento segnaliamo A. Kleinclausz, L'empire carolingien; ses origines et ses transformations, Parigi, 1902; L. Halphen, Études critiques sur l'histoire de Charlemagne, Parigi, 1921; P. E. Schramm, Kaiser, Rom und Renovatio, Leipzig, 1929, I.

Circa le istituzioni dell'Impero carolingico son sempre da consultare le indagini del Fustel de Coulanges, Histoire des institutions politiques de l'ancienne France: «Les transformations de la royauté pendant l'époque carolingienne», Parigi, 1892.

Per quanto riguarda piú strettamente l'emergere dell'Impero carolingico dal complesso delle preoccupazioni e degli interessi ecclesiastico-romani al tramonto dell'ottavo secolo, appare oggi fondamentale l'opera di Carlo Voigt, Staat und Kirche von Konstantin dem Grossen bis zum Ende der Karolingerzeit, Stuttgart, 1936.

Il medesimo Voigt già ci aveva dato, nel 1917, una eccellente monografia, nella raccolta di saggi di diritto ecclesiastico dello Stutz, sulla politica carolingica di fronte agli Ordini monastici, sul quale argomento, prezioso anche il saggio di K. Stosiek, Das Verhältnis Karl des Grossen zur Klosterordnung, mit besonderer Rücksicht auf die Regula Benedicti, Greifwald, 1909. La vita di San Benedetto di Aniano, dettata da Santo Ardone suo discepolo, è stata tradotta, di su il testo stesso del cartulario anianense, da Fernando Baumes, Parigi, s. d.

Per la letteratura dell'epoca carolingica non abbiamo altro da fare che rimandare alla notissima Geschichte der lateinischen Literatu.r des Mittelalters, t. I, II, III, di M. Manitius, (nell'«Handbuch der klassischen Altertumswissenschaft», IX, 2, 1911, 1923, 1931), Confrontare anche R. Patzelt, Die karolingische Renaissance, Beiträge zur Geschichte der Kultur des frühen Mittelalters, Vienna, 1924 (in «Deutsche Kultur; historische Reihe», t. I).

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