CAPITOLO IV SOTTERRANEO

Ma giudicate se v'era conforto per le Sezioni che sedevano in permanenza, nel deliberare come un Potere Esecutivo Nazionale poteva esser messo in azione!

Sgorga prepotente la risposta, non di starnazzante terrore, ma di sfida orgogliosa e pronta, e Vive la Nation; mentre i giovani coraggiosi affluiscono alle Frontiere; mentre la Patrie en Danger invita mutamente coi cenni sul Pont-Neuf. Le Sezioni sono occupate sempre nella loro Profondità; e più ancora lavora il Patriottismo a oltranza, cercando la salvezza nel complotto. L'insurrezione, direte voi, diviene una volta ancora il più sacro dei doveri? Un Comitato che s'è eletto da sè stesso, si riunisce all'insegna del Sole d'Oro; ne fanno parte i Giornalisti Carra, Camillo Desmoulins, l'Alsaziano Westermann, amico di Danton, l'Americano Fournier della Martinica: – un Comitato non ignoto al Maire Pétion, che, come personaggio officiale, deve dormire con un occhio aperto. Non ignoto al Procureur Manuel, e meno di tutti al Sostituto Procureur Danton. Quest'ultimo, avvolto nell'oscurità, essendo anche personaggio officiale, regge questa qualità sulle sue spalle di gigante: fosco invisibile Atlante.

Vi è tanto d'invisibile; gli stessi Giacobini hanno le loro reticenze. L'Insurrezione deve avvenire; ma quando? Solo questo possiamo discernere, che quei Fédérés, i quali non sono andati ancora a Soissons, nè sono disposti ad andarvi, «per ragioni», dice il Presidente Giacobino, «che può essere opportuno non mentovare», – hanno formato un Comitato Centrale che ha sede ivi presso, sotto il tetto della Società Madre. Anche le Quarantotto Sezioni hanno fatto il loro Comitato Centrale; istituito «per la pronta comunicazione», il che in tale fermento e in tale pericolo d'effervescenza è veramente opportuno. A questo Comitato Centrale la Municipalità, ansiosa di averlo a portata di mano, non può rifiutare un appartamento all'Hôtel-de-Ville.

Strana città! Al disopra di tutto questo, si sbrigano le consuete faccende; si lavora di martello e di macina. Gli eleganti passeggiatori gironzano sotto gli alberi; e le passeggiatrici vestite di mussola bianca, dai parasoli verdi, si appoggiano al vostro braccio. Ballano i cani, e i lustrascarpe esercitano il loro mestiere su quel medesimo Pont-Neuf ove la Patria è in Pericolo. E così tante cose hanno il loro corso, mentre il corso di tutte le cose è prossimo ad alterarsi, a terminare.

Guardate le Tuileries e il Giardino delle Tuileries. Tutto è silenzio come se si fosse nel Sahara, nessuno entra se non ha il biglietto! Chiusero i Cancelli dal Giorno dei Pantaloni Neri: cosa che erano liberi di fare. Senonchè, l'Assemblea Nazionale mormora un po' a proposito della Terrazza dei Feuillants, poichè questa Terrazza è attigua all'entrata posteriore della loro Aula, ed era in parte di proprietà Nazionale; onde la Giustizia Nazionale ha distesa per traverso una Fascia Tricolore, come segno di demarcazione, e porta «iscrizioni satiriche su biglietti», generalmente in versi; tutto ciò che si trova al lato opposto è chiamato Coblenz e rimane vuoto, silenzioso, come un Golgota predestinato; dove la luce del sole e l'ombra si alternano invano. Predestinato Circuito: quale speranza può albergarvi? Solo i Misteriosi Biglietti d'Entrata vi trovano libero accesso; si parla d'una Insurrezione assai imminente. Lo Stato Maggiore del Genio di Rivarol avrebbe fatto meglio a comprare spingarde, berretti da Granatiere, rosse uniformi svizzere. L'Insurrezione verrà; ma non incontrerà anche resistenza? Si può sperare che sia tenuta lontana fino all'arrivo di Brunswick?

Ma considerate ancora se i Termini di pietra e le Sedie portatili restano silenziosi; se il Collegio d'Araldi degli Attacchini di Manifesti dorme! La Sentinelle di Louvet dà i suoi avvertimenti gratuiti su tutti i muri; Sulleau è in faccende; l'Amico del Popolo Marat e l'Amico del Re Royou gracidano a vicenda. Quanto a Marat, benchè sia stato lungamente nascosto dopo il Massacro dello Champ-de-Mars, è sempre vivo. Egli è rimasto chi sa in quale grotta; forse in una grotta di Legendre; ma fin dall'Aprile la voce di Rana catesbiana echeggia un'altra volta, più scordata di qualunque altro grido terrestre. Per ora un nero terrore l'assale: O bravo Barbaroux, non potresti tu introdurmi clandestinamente a Marsiglia, «travestito da fantino?» Nella piazza del Palais Royal e in tutte le pubbliche piazze, come leggiamo, vi è una grande attività; degli individui privati arringano esortando chi ha coraggio ad arruolarsi, e sostengono che l'Esecutivo non può essere messo in azione. I giornali Realisti dovrebbero essere solennemente bruciati; di là argomenti e discussioni che finiscono in genere a colpi di bastone, coups de canne . Ora, riportatevi un po' a questa scena: è mezzanotte e siamo nella Place Salle de Manège; l'Augusta Assemblea s'è allora allora aggiornata, quando «Cittadini d'ambo i sessi entrano come un torrente, gridando: Vendetta, stanno avvelenando i nostri Fratelli»; – impastano nel pane vetri macinati, a Soissons! Vergniaud deve pronunziare parole rassicuranti, dicendo che dei Commissarî sono stati già mandati per investigare circa questi vetri macinati e per provvedere all'uopo; – così la corrente dei Cittadini «cade in profondo silenzio», e torna a casa per mettersi a letto.

Tale è Parigi, il cuore d'una Francia che è della sua stessa natura. Il sospetto preternaturale, il dubbio, l'inquietitudine, il preconcetto senza nome, da una spiaggia all'altra: – e quei Marsigliesi dalle ciglia nere che marciano infaticabili, coperti di polvere, in mezzo a tutto questo; senza che abbiano un dubbio, essi. Marciano col ritmo della musica fiera dei loro cuori, percorrendo lunghe distanze, per tre settimane e più; preceduti dal Terrore e dal Rumore. I Federati di Brest arrivano il 26, percorrendo le strade in mezzo agli evviva. Anche questi sono uomini decisi, portino o non portino le sacre Picche di Château-Vieux; o almeno decisamente avversi a Soissons, finora. Certamente i Fratelli Marsigliesi s'avvicinano ogni giorno di più.

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