Capitolo IV GIORNALISMO

Quanto al Costituzionalismo, con le sue Guardie Nazionali, fa quello che può; ed ha abbastanza da fare: esso deve, come sempre, far aleggiare l'una mano in segno di persuasione per contenere il Patriottismo; e serrare il pugno dall'altra in segno di minaccia contro i complotti Realisti.

Per esempio se l'Amico-del-Popolo Marat si trova oggi tra capo e collo il suo ordine di «prise de corps», o mandato d'arresto, e si eclissa, domani è lasciato al largo; o magari incoraggiato, come una specie di mastino il cui abbaiare può riuscire utile. Il Presidente Danton, in una pubblica Aula, dichiara, con voce vibrata, che in un caso come quello di Marat, «alla forza si può resistere con la forza». Dopo di ciò lo Châtelet gratifica anche Danton di un mandato d'arresto; – se non che, dichiaratosi a lui solidale tutto il Distretto dei Cordeliers, dove trovare l'Agente pronto ad eseguirlo? Due volte ancora, in altre occasioni, lo Châtelet somministra il suo mandato; e due volte sempre invano; il corpo di Danton non può essere preso dallo Châtelet; egli, imprendibile, se pure dovrà fuggire per alcun tempo, vedrà lo Châtelet medesimo sprofondarsi nel limbo.

Frattanto la Municipalità e Brissot sono assai innanzi con la loro Costituzione Municipale. I Sessanta Districts diverranno Quarantotto Sections; molte cose saranno aggiustate, e Parigi avrà la sua Costituzione. Una Costituzione completamente Elettiva; quale veramente tutto il Governo Francese deve essere, e sarà. Eppure un elemento fatale è stato introdotto: quello del citoyen actif. Nessun uomo che non paghi il marc d'argent, o tassa annuale equivalente a tre giorni di lavoro, può essere altro che un cittadino passif; il più piccolo voto non gli è concesso, quantunque egli spieghi durante tutto l'anno la sua attività col martello del fabbro, con la scure del boscaiolo! Cosa inaudita! gridano i Giornali Patriottici. Sì, davvero, Amici Patrioti, se per Libertà passione e preghiera di tutte le anime umane, s'intende la Libertà di mandare la vostra cinquantamillesima parte di un Nuovo schermidore della parola nel Club parlamentare Nazionale, chiamo gli dei in testimonianza, voi difficilmente la conseguirete. Oh, se questa benedizione realmente si trovasse, in un Palaver Nazionale (come lo chiamano gli Africani), quale tiranno dovrebbe mai negarla al Figlio d'Adamo? Anzi, non vi potrebbe essere anche un Parlamento Femminile coi relativi «strilli dai banchi dell'opposizione» e «relativa sortita dell'onorevole Membro, preso da un attacco isterico?» Io consentirei volentieri a un Parlamento di Fanciulli od anche a qualche cosa di più basso, se voi lo desideraste, amati fratelli! La Libertà è da temere, ormai non si trova veramente che nel Cielo, come dicevano gli antichi saggi. Su questa Terra, dove crede il pubblico illuminato, che una brava, piccola Dame de Staal (non la figliuola di Necker, ma una più perspicace di lei) potè trovare qualcosa che più si avvicinava alla Libertà? Dopo un maturo calcolo, freddo come quello di Dilworth, la sua risposta fu: nella Bastille . «Del Cielo?» rispondono domandandolo molti, e il male è che si debba domandarlo; qui sta la maggiore disgrazia! «Del Cielo»: ciò ha un largo significato; forse si estende al Palaver Nazionale o probabilmente no.

Un ramo sanculottico che non può mancare di fiorire è il Giornalismo. Essendo la voce del Popolo la voce di Dio, questa voce divina non si farà udire? Sì, fino all'estremo della Francia; in tanti dialetti, come al tempo in cui si doveva costruire la prima grande Babele! Son voci poderose come quella del leone; voci esili come quella del giovane colombo. Mirabeau stesso ha il suo, Journal o i suoi Journaux istruttivi, in cui lavorano operai Ginevrini; e inoltre gli tocca spesso bisticciarsi con la signora Le Jay, suo editore di sesso femminile, così ultra-compiacente in tutt'altro.

L'Amico del Re di Royou, si stampa ancora. Barrère versa lagrime di vera sensibilità nel giornale Lo spuntare del giorno (Point du jour), quantunque la vendita vada declinando. Ma perchè Fréron, il nipote dell'Amico del Re, è un così caloroso democratico? Egli l'ha ereditato quel calore; la vespa Fréron lo generava; il Frélon di Voltaire, che combattette a punture, finchè gli rimasero il pungiglione e il sacco di veleno, fors'anche come redattore di riviste, come revisore di bozze di stampa. Costante, illuminando come il lampionaio notturno, esce l'utile Moniteur, che ora è divenuto quotidiano: con fatti e pochi commenti; officiale, eccetto che nel mezzo; – i suoi abili editori si sprofondarono da tempo nelle tenebre più fitte, con o senza speranza di ritorno. L'acido Loustalot, dal «vigore» pari a quello delle giovani prugnole selvatiche, non maturerà mai, ma morrà prematuramente; il suo Prudhomme, d'altronde, non permetterà che muoiano quelle Révolutions de Paris, e se ne farà egli stesso editore insieme a tante altre cose, – quantunque sia un editore noioso e rumoroso.

Di Cassandra-Marat abbiamo parlato spesso; eppure la verità più sorprendente resta ancora a dirsi: che egli pel momento non manca di buon senso; e dalla sua gelida gola, insieme al suo gracchiare, vien fuori una massa di verità, su parecchie cose. Anzi, qualche volta si può immaginare che egli abbia un certo senso di lepidezza, e che rida un po' nel più profondo di sè stesso. Camillo è più spiritoso che mai, sempre più franco e più cinico, ma più che mai geniale. Creatura luminosa e melodiosa; «nata», com'egli stesso dirà con lagrime amare, «per scrivere versi»; luminoso Apollo, così chiaro, così dolcemente brillante, lanciato in questa guerra di Titani, dove egli non trionferà!

Giornali piegati e messi in vendita esistono in ogni paese; ma in un elemento giornalistico come questo di Francia, c'è da ripromettersi le più strane specie. Che cosa dice il lettore inglese d'un Journal-affiche, o giornale affisso, leggibile da chi non possiede un soldo, in vivaci colori prismastici, che attirano lo sguardo di lontano? Questi giornali, nei mesi a venire, a misura che le Associazioni Patriottiche pubbliche e private progrediscano e siano in grado di sottoscrivere fondi, appariranno esposti in gran copia; fogli, fogli impaniati per acchiappare tutto quello che ponno! Il Governo stesso avrà il suo Giornale Incollato. Louvet, occupato ancora in un nuovo «piacevole romanzo», scriverà le Sentinelles, e le incollerà con successo; Beltrand de Moleville, ridotto agli estremi, ci si proverà ancora con più abilità. Il Giornalismo è grande. Non è forse ogni abile Editore un Condottiero del Mondo, essendo un precettore? Un precettore che, quantunque sia eletto da sè, ha la sanzione della vendita dei Numeri del suo giornale. Per disfarsi di costui il mondo ha il più pronto dei rimedii, quando occorra: quello semplicissimo di non fargli nulla; il che va a finire alla fame.

Nè crediate che sia cosa di poco momento il còmpito degli Attacchini a Parigi: son circa una sessantina, con le loro pertiche, le loro bisacce, le loro pentole con la colla; nè mancano della marca di piombo, poichè debbono avere la licenza del Municipio. Un Sacro Collegio questo degli Araldi dei Condottieri del mondo; quantunque non rispettato come tale, in un'Èra ancora incipiente e immatura. I muri di Parigi per opera loro divennero didattici, persuasivi, di una letteratura periodica sempre nuova; ove anche chi passava correndo poteva leggere: Affissi-Giornali, Affissi-Satire, Ordinanze Municipali, Proclami Regali; tutto il resto, cioè il reparto volgare degli affissi, poteva essere aggiunto – od omesso per disprezzo! Quali cose indicibili dissero i muri di pietra, durante quei cinque anni! Ma tutto è passato; poichè l'Oggi ingoia l'Ieri, e, a sua volta, è ingoiato dal Domani, e così è delle parole. E veramente, o tu immortale Uomo di lettere, lo Scritto è forse altro che una Parola conservata per un tempo? Il Giornale-Affisso la conservava per un giorno; alcuni Libri la conservavano per dieci anni; alcuni anche per tremila; ma, e poi? Poi, allorchè gli anni sono trascorsi, anch'essi muoiono, e il mondo se ne sbarazza. Oh, se non vi fosse uno spirito nella parola dell'uomo, come nell'uomo stesso; uno spirito che sopravvive alla parola materiata e fatta udibile, e che tende in eterno a Dio o al Diavolo; per che altro mai l'uomo dovrebbe darsi tanta pena della verità o della falsità di essa, se non per ragioni commerciali? La sua immortalità, invero, e se essa debba durare la metà d'una vita o una vita e mezzo, non è una cosa degna di grande considerazione? Immortalità, mortalità: – Federico il Grande fece tornare dei fuggitivi al campo di battaglia con queste parole: – «R..., wollt ihr ewig leben? Innominabile feccia di malandrini, vorreste voi vivere in eterno?»

Questa è la Comunicazione del Pensiero; fortuna quando v'è un Pensiero da comunicare! Nè i più semplici e vecchi metodi sono trascurati nella loro sfera. La tenda del Palais-Royal è stata rimossa da un Pattuglismo tirannico; ma esso rimuove i polmoni dell'uomo? Vedemmo Anassagora Chaumette salito su qualche blocco di pietra, mentre Tallien lavorava, sedentario, al tavolino di sotto-direttore. In ogni angolo del mondo civile si può rovesciare un tino, e può montarvi su un bipede dal linguaggio articolato. Anzi, con un po' di maniera, si può procurarsi un palco portatile, o uno sgabello pieghevole, per amore, o per danaro; l'oratore peripatetico può tenerlo in mano, e scacciato da un luogo, può piantarlo in un altro, dicendo dolcemente con Savio Biante: Omnia mea mecum porto.

Tale è il giornalismo, venduto in istrada, incollato, parlato. Qual cambiamento, da che un vecchio Métra attraversava questo stesso giardino delle Tuileries, col cappello guarnito di dorature, col giornale sul naso, o spiegato dietro la schiena, ed era una notabilità a Parigi, «Métra il Notiziario»; e Luigi stesso era solito a dire Qu'en dit Métra? finchè il primo Foglio di notizie veneziane fu venduto per una gazza, o mezzo soldo, e chiamato Gazzetta! Noi viviamo in un mondo fertile.

Share on Twitter Share on Facebook