Ma guardando più specialmente nella Città di Parigi, che mai discerne la Storia quel 10 di Agosto, anno uno della Libertà, col vecchio stile anno 1793? Lodato sia il Cielo: una nuova Festa dalle Picche!
Gli è che la «Deputazione di ogni giorno» di Chaumette ha prodotto il suo effetto: una Costituzione. Una delle più rapide Costituzioni che mai furono messe insieme; fatta, si dice, in otto giorni, da Hérault Séchelles ed altri; probabilmente una Costituzione abbastanza ben manipolata e bene avviata; – sul qual punto, intanto, noi siamo per varie ragioni poco proclivi a formare un giudizio. Ben manipolata o no, i Quarantaquattromila Comuni della Francia con delle maggioranze schiaccianti si affrettano ad accettarla; lieti di avere una Costituzione purchessia. Anzi sono venuti Deputati Dipartimentali, i più venerabili Repubblicani di ciascun Dipartimento, recanti messaggio solenne d'Accettazione; e ora altro non resta che la nuova Costituzione Finale sia proclamata e giurata nella Festa delle Picche. I Deputati Dipartimentali, noi diciamo, sono venuti qualche tempo addietro; e Chaumette è molto preoccupato che i Messieurs Girondini, gli speculatori sui fondi pubblici, o le Filles de joie del partito Girondino possano corrompere i loro costumi. Il Dieci Agosto, Anniversario immortale, quasi più grande di quello di Luglio della Bastiglia, è il Giorno designato.
Il Pittore David non se n'è stato neghittoso. Grazie a David e al Genio Francese, si vedrà alla luce del sole quel giorno una Fantasmagoria scenica senza esempio – di cui la Storia, tanto occupata delle Fantasmagorie Reali, dirà ben poco.
Una sola cosa la Storia può notare con soddisfazione: sulle ruine della Bastiglia sorge una Statua della Natura, gigantesca, dalle cui mamelles sgorga l'acqua. Non un Segno questo; ma un fatto, palpabile, visibile. Zampilla la grande Natura; nelle tenebre, prima che spunti l'alba. Ma come il sole nascente arrossa l'Oriente, innumerevoli Moltitudini vengono, in ordine e in disordine; vengono i Deputati Dipartimentali, vengono la Società-Madre e le Società-Figlie; la Convenzione Nazionale condotta dal bello Hérault mentre una dolce musica sospira delle note di attesa. Ed ecco che come il gran Sole sparge i suoi primi fuochi toccando col suo oro i colli e i comignoli, Hérault è ai piedi della grande Natura (che è semplicemente in gesso di Parigi); Hérault protende, in una coppa di ferro, l'acqua sgorgata dal sacro seno, e ne beve, con un'eloquente Preghiera Pagana, che comincia così: «O Natura!» E tutti i Deputati Dipartimentali bevono, ciascuno con quanto slancio, quanta elocuzione profetica è in lui; – fra i sospiri degli strumenti da fiato, di cui va crescendo l'impeto; fra i ruggiti dell'artiglieria e delle gole umane; che completano bene il primo atto di questa solennità.
Vengono poi le processioni per i Boulevards: i Deputati e tutti i personaggi ufficiali sono legati insieme da un lungo e indivisibile nastro tricolore: «i membri generali del Sovrano» camminano alla rinfusa, con picche, martelli ed altri ferri ed emblemi del loro mestiere; fra cui notiamo un Aratro con gli Antichi Bauci e Filemone assisi sopra, tirato dai loro figliuoli; mentre un'armonia o dissonanza dalle molte voci riempie l'aria. Attraverso molti Archi Trionfali; alla base del primo dei quali scorgiamo – chi ti credi tu, o Lettore? Le Eroine dell'Insurrezione delle Donne. Le forti Dame del Mercato vi si trovano (si teme che Théroigne sia troppo ammalata per esservi), con rami di quercia, con ornamenti tricolori, saldamente sedute sui loro Cannoni. A queste, il bello Hérault, fermandosi ammirato, rivolge la sua eloquenza adulatrice; esse si levano e vengono a far parte della marcia.
Ed ora, nella Place de la Révolution, quale altra Augusta Statua può mai esser questa; coperta da una tela, – che noi rapidamente strappiamo mediante una corda e una carrucola? La Statua della Libertà! Essa è parimenti in gesso, con la speranza che possa divenire di metallo; sorge ove un tempo era quella del Tiranno Luigi XV. «Tremila uccelli» sono lanciati pel mondo, aventi al collo delle strisce con le parole: Noi siamo liberi; imitateci. Un olocausto di anticaglie realiste e ci-devants che si è potuto raccogliere, è bruciato; l'eloquenza pontificale si esprime per le labbra del bello Hérault, e delle orazioni Pagane non mancano d'essere rivolte.
E andando più innanzi a traverso il Fiume, incontriamo una Scultura enorme, enorme Montagna di gesso, che rappresenta il Popolo sotto forma di Ercole, tenendo alta la sua clava sempre vittoriosa, mentre «il Drago del Federalismo Girondino dalle molteplici teste sorge dalla fetida palude»; – la nuova eloquenza di Hérault. Non diciamo nulla dello Champ-de-Mars e dell'Altare della Patria che sta ivi, nè dell'urna dei Difensori uccisi, nè del livello da Carpentiere, della Legge; non parliamo di quella esplosione, di quel largo gesticolare e perorare, che fanno divenir bianche le labbra di Hérault, che gli fanno attaccar la lingua al palato.
Verso le sei lo stanco Presidente e in genere il Patriottismo di Parigi prendano qualche pasto, più o meno sociale, come meglio si può e col riboccante boccale o con lo spumeggiante bicchiere s'introducano nella Nuova, nella Nuovissima Era. Infatti non è il Nuovo Calendario di Romme già pronto? Su tutti i comignoli ondeggiano piccole Bandiere tricolori sormontate da una picca e dal berretto della Libertà. Su tutti i muri delle case, poichè nessun Patriota non sospetto vuol essere da meno di un altro, si veggono stampate queste parole: Repubblica una e indivisibile, Libertà, Eguaglianza, Fraternità o Morte.
Quanto al Nuovo Calendario, possiamo dir qui meglio che altrove che gli scienziati sono stati da molto tempo colpiti dalle inesattezze e dalle incongruenze del Vecchio Calendario; e avevano determinato di farne uno nuovo. L'Ateo Maréchal, quasi dieci anni addietro, proponeva un Nuovo Calendario che fosse libero d'ogni superstizione; questo la Municipalità di Parigi vorrebbe ora adottare, in mancanza di meglio; in ogni modo, sia quello di Maréchal o uno migliore, – poichè l'Era novella è venuta. Petizioni sono state più d'una volta mandate con questo scopo; e a dir vero da più d'un anno tutti i Corpi Pubblici; i Giornalisti, i Patrioti in genere hanno datato così: Primo anno della Repubblica. È un soggetto non privo di difficoltà; ma la Convenzione se n'è data pensiero; e Romme, come dicevamo, lo ha lungamente meditato; non il Nuovo Calendario di Maréchal, ma uno Nuovo, migliore di Romme, e nostro. Romme, coadiuvato da un Monge, da un Lagrange da altri, fornisce la nomenclatura poetica; così, il 5 Ottobre 1793, dopo molte pene, pubblicano questo loro Nuovo Calendario Repubblicano tutto completo; il quale per Legge è messo in vigore.
Quattro Stagioni uguali, Dodici Mesi uguali di Trenta giorni ognuno, che formano trecentosessanta giorni; rimangono cinque giorni dispari, che bisogna collocare. Questi cinque giorni saranno giorni festivi e li chiameremo i cinque Sans-Culottides, o Giorni senza Brache. Festa del Genio; Festa del Lavoro; delle Azioni; delle Ricompense; dell'Opinione: tali sono i cinque Sans-Culottides. Onde il gran Ciclo, o Anno, si completa; soltanto ogni quattro anni, in luogo dell'anno già chiamato bisestile, introduciamo un sesto Sans-Culottide chiamandolo Festa della Rivoluzione. Quanto al giorno di cominciamento, che presenta difficoltà, non è la più fortunata coincidenza che la Repubblica sia incominciata il 21 Settembre, in prossimità dell'Equinozio Autunnale? Dall'Equinozio Autunnale, a mezzanotte secondo il meridiano di Parigi, nel già anno di Cristo 1792, da quel momento la Nuova Era riconoscerà la sua esistenza. Vendémiaire, Brumaire, Frimaire (Vendemmiale, Brumaio, Frimaio), che sono i tre mesi autunnali. Nivose, Pluviose, Ventose (Nevoso, Piovoso, Ventoso), che sono i mesi invernali. Germinal, Floréal, Prairial (Germinale, Floreale, Pratile), che sono i mesi primaverili, Messidor, Thermidor, Fructidor (Messidoro, Termidoro, Fruttidoro), che sono i mesi estivi ed hanno la terminazione dor che in greco significa dono. Questi dodici mesi, in una strana maniera, dividono l'Anno Repubblicano. Quanto alle più minute suddivisioni, rischiamo un colpo più ardito; adottiamo la nostra suddivisione decimale; e in cambio della Settimana antica come il mondo, o periodo di sette giorni, portatela a dieci giorni, o Decade, non senza conseguenze. Così, vi sono tre Decadi in ogni mese, il che è molto regolare, e il Décadi, o decimo giorno, sarà sempre «il Giorno del Riposo». E del Sabato cristiano che ne sarà? Sarà quel che sarà!
Questo è, in breve, il Nuovo calendario di Romme e della Convenzione, compilato secondo il meridiano di Parigi e il Vangelo di Jean-Jacques: non è una cosa di lieve fastidio per l'attuale Lettore inglese della Storia di Francia: la cui mente si confonde tra questi Messidori, Pratili e simili; fin che si è costretti, per venire in aiuto a sè stessi, e formarsi una specie di quadro schematico, o regolare di commutazione dal Nuovo stile al Vecchio stile, e a tenerla sotto gli occhi. Questo quadro schematico, reso quasi logoro dal servizio prestatoci, ma ancora leggibile e stampabile, lo presenteremo ora in una nota al Lettore. Giacchè il Calendario di Romme in tanti Giornali, Memorie, Atti Pubblici s'è profondamente impresso in quel tratto di Tempo; una Nuova Era che dura oltre Dodici Anni non è da disprezzarsi. Onde il Lettore, con questo quadro schematico, s'ingegni, ove occorra, di tradurre il Nuovo stile nell'Antico, detto anche «style esclave, stile schiavo»; – senonchè noi, in queste pagine, useremo fin quanto è possibile solo quest'ultimo.
Il 22 settembre 1792 è il 1° Vendémiaire dell'Anno Uno, e i nuovi mesi sono tutti di 30 giorni ognuno, perciò:
Al numero del giorno di | Aggiungere | E si avrà il numero del giorno di | |||
Vendémiaire | 21 | Settembre | che ha giorni 30 | ||
Brumaire | 21 | Ottobre | che ha giorni 31 | ||
Frimaire | 20 | Novembre | che ha giorni 30 | ||
Nivose | 20 | Dicembre | che ha giorni 31 | ||
Pluviose | 19 | Gennaio | che ha giorni 31 | ||
Ventose | 18 | Febbraio | che ha giorni 28 | ||
Germinal | 20 | Marzo | che ha giorni 31 | ||
Floréal | 19 | Aprile | che ha giorni 30 | ||
Prairial | 19 | Maggio | che ha giorni 31 | ||
Messidor | 18 | Giugno | che ha giorni 30 | ||
Thermidor | 18 | Luglio | che ha giorni 31 | ||
Fructidor | 17 | Agosto | che ha giorni 31 |
Vi sono 5 sanculottides, e nell'anno bisestile un sesto da aggiungere alla fine di Fructidor.
Il nuovo calendario cessò il 1° gennaio 1806.
Così, in una nuova Feste delle Picche, con una Nuova Era o Nuovo Calendario, la Francia accettò la sua Nuova Costituzione: la più Democratica Costituzione che siasi mai affidata alla carta. Ma quale ne sarà in pratica il risultamento? Deputazioni Patriottiche di tanto in tanto ne sollecitano l'attuazione, domandando che si metta in vigore. Eppure la cosa presenta dei dubbî; pel momento si mostra disadatta. Fin che, dopo qualche Settimana, le Salut Public, mediante l'organo di Saint-Just, fa un rapporto, riferendo che nelle attuali circostanze allarmanti, lo Stato della Francia è Rivoluzionario; che il suo «Governo dev'essere Rivoluzionario fino alla Pace». Or dunque, solo come Carta, solo come Speranza deve esistere questa povera Costituzione Nuova; – sotto la qual forma noi la dobbiamo considerare anche adesso, mentre giace con una infinità d'altre cose, in quel Limbo presso la Luna. Tranne che sulla carta, essa mai ebbe vita, mai ne avrà.