Ma come questa Questione del Processo crebbe laboriosamente attraversato settimane di gestazione, sarebbe superfluo esporre qui, ora, che è divenuta concreta, o è stata concepita. Essa emerse e si sommerse nel numero infinito di questioni e di garbugli. Il Veto dei Bricconi scrive lettere di doglianza a proposito dell'Anarchia; «i Regalisti nascosti», aiutati dalla Fame, provocano le Rivolte pel Grano. Ohimè, non è che una settimana che questi Girondini fecero un nuovo e fiero attacco sui Massacri di Settembre!
Poichè, un giorno, verso la fine di Ottobre, essendo Robespierre costretto a parlare dalla Tribuna per via di qualche nuovo accenno di quell'antica calunnia della Dittatura, perorò con una soddisfazione sempre crescente; finchè, esaltandosi, gridò coraggiosamente: V'è qui alcuno che osi accusarmi specificando l'accusa? «Io!» esclamò un individuo. Segue un profondo silenzio; un uomo dall'aspetto macilento, collerico, con la fronte alta, calvo, s'avanza rapidamente verso la tribuna, tirando delle carte fuori dalla sua tasca. «Io ti accuso, Robespierre», – io, Jean Baptiste Louvet! Il Verdemare divenne verdesego, e si ritrasse in un angolo della tribuna; Danton gridò: «Parla, Robespierre, vi sono tanti buoni cittadini che ascoltano»; ma la lingua rifiutò il suo ufficio. Così Louvet, con voce aspra, lesse e recitò delitti su delitti: il carattere dittatorio, la caccia ad una popolarità esclusiva, le intimidazioni nelle elezioni, il corteggio del popolaccio, i Massacri di Settembre; – fin che tutta la Convenzione urlò di nuovo, e quasi avrebbe processato l'Incorruttibile incontanente. Mai l'Incorruttibile corse così gran rischio. Louvet, fin che avrà vita, rimpiangerà che la Gironda non assumesse un atteggiamento più coraggioso, distruggendolo là, proprio allora.
Ma non fu così: all'Incorruttibile, sul punto d'essere giudicato in una così subitanea maniera, non si poteva negare una settimana di dilazione. In questa settimana egli non se ne stia inerte; nè se ne stia inerte la Società-Madre, – tremando fortemente pel suo Figliuolo prediletto. Egli, nel giorno designato, ha pronto il suo Discorso scritto, melato come l'avrebbe fatto un Dottore gesuita; e riesce a convincere alcuni. Ed ora? Perchè il pigro Vergniaud non si leva col suo tuono da Demostene? Il povero Louvet, impreparato, può far poco o nulla: Barrère propone che queste meschine «personalità» siano eliminate dall'ordine del giorno! L'ordine del giorno è fatto così. Barbaroux non può neppure farsi sentire, quantunque si slanci alla Sbarra e chieda d'essere udito come un petizionante. La Convenzione, accalorata negli affari pubblici (con quella prima presentazione in forma concreta del Giudizio che appunto veniva ora), respinge queste che son misères e cose vili in paragone: lo splenetico Louvet deve digerire il suo fiele, con un rimpianto continuo: Robespierre, caro al Patriottismo, diviene più caro pei pericoli che ha corso.
Questo è il secondo gran tentativo da parte dei nostri Girondini Amici dell'Ordine, per cancellare quella macchia nera nel loro dominio; e noi vediamo che l'han resa più nera e più larga di prima! Anarchia, Massacro di Settembre: è cosa impressa con orrore nell'immaginazione di tutti, assai detestabile pei Patrioti indecisi, della Rispettabilità: è cosa degna che vi si torni su in ogni occorrenza. Insistetevi su, denunziatela, calpestatela, o Patrioti Girondini: – eppure, osservate, la macchia nera non scomparirà; essa non farà che divenire più nera e allargarsi; insensati, non è una macchia nera alla superficie, ma una scaturigine profonda! Rifletti bene, è l'Apice dell'Abisso sempiterno questa macchia nera, che pare acqua attraverso un tenue strato di ghiaccio; – o piuttosto la regione del Buio Profondo vista attraverso la vostra sottile Membrana della Gironda, della Regolarità e della Rispettabilità: non la calpestate, perchè la membrana potrebbe rompersi, e allora...!
Vero è che, se i nostri Amici della Gironda avessero avuto una intuizione di questo, ove sarebbe omai il Patriottismo Francese con tutta la sua eloquenza, se, quell'Abisso grande, profondo, quel Bedlam del fanatismo, del furore e della demenza popolare, non fosse sorto incoercibile il Dieci Agosto? Il Patriottismo Francese sarebbe un'eloquente reminiscenza, penzolante sulla forca prussiana. E ove sarebbe esso in pochi mesi, se quell'Abisso grande e profondo si colmasse? – Anzi, come i lettori dei Giornali pretendono di ricordare, questa odiosità del Massacro di Settembre è conseguenza di una riflessione tardiva: i lettori dei Giornali possono citare Gorsas e vari Brissotins che approvano il Massacro di Settembre, nel tempo in cui avvenne; e che lo chiamano una salutare vendetta. Onde, il vero lamento, dopo tutto, non sarebbe tanto pel giusto orrore, quanto piuttosto pel potere che sfuggiva? Disgraziati Girondini!
Perciò nella Società dei Giacobini, il Patriota deciso deplora che vi siano uomini che per le loro private ambizioni e animosità rovineranno la Libertà, l'Uguaglianza, la Fraternità, tutt'e tre insieme: essi fiaccano lo spirito del Patriottismo; pongono pietre d'inciampo sulla sua via; e invece di spingere innanzi la ruota a forza di omeri, se ne stanno neghittosi, schiamazzando con dispetto sulla lordura delle rotaie, sulle scosse brusche che diamo! La Società dei Giacobini risponde con un ruggito di collera; – con uno strillo iroso, poichè vi si trovano anche delle Citoyennes, tra la folla compatta delle Gallerie, Citoyennes che vengono col loro cucito e i ferri da calza; e urlano o lavorano, secondo i casi; famose Tricoteuses, Patriote lavoratrici a maglie, Mère Duchesse, o simili Deborah, e la Madre dei Sobborghi, danno l'intonazione. È una Società Giacobina mutata; e che va ancora mutando. Dove la Madre Duchessa siede attualmente, hanno seduto Duchesse autentiche. Dame imbellettate, scintillanti di gioielli e di trine vennero qui un tempo; ora, in luogo di gioielli, possiamo prendere i ferri da calza, e lasciare da parte il belletto: il rosso gradualmente si muta in un bruno naturale, lavato o magari non lavato: e la stessa Demoiselle Théroigne sarà scandalosamente frustata. È strano, ma è là quella medesima tribuna sospesa in aria, donde un grande Mirabeau, un grande Barnave, un aristocratico Lameth una volta tuonarono; e che gradualmente i Briasot, i Guadet, i Vergniaud, Patrioti d'un genere più ardente in bonnet rouge, hanno surrogati; il colore rosso, si potrebbe dire, ha sostituito la luce. Ed ora i Brissot alla loro volta, coi Brissotins, i Rolandins, i Girondins, divengono parti secondarie; debbono disertare o essere espulsi; la luce della Potente Madre non è più rossa, è turchina! – Le Provinciali Società-Figlie riprovano altamente queste cose; chiedono a voce alta il pronto ristabilimento degli eloquenti Girondini, la pronta «radiazione di Marat, radiation de Marat». La Società-Madre, per quanto la ragione naturale può prevedere, pare che rovini sè stessa. Senonchè ad ogni sua crisi è parso così; ma essa ha una vita preternaturale in sè, e non sarà distrutta.
Ma, dopo altri quindici giorni, questa grande Questione del Giudizio, mentre la Commissione speciale lavora assidua ma silenziosa intorno ad essa, riceve uno stimolo inaspettato. I nostri Lettori ricorderanno che il povero Luigi aveva un'inclinazione pei lavori da fabbro; che nei passati giorni felici un certo Sieur Gamain di Versailles veniva di solito ad istruirlo nell'arte di fare le serrature; – e spesso, dicono, lo rimproverava del suo torpore. Da costui, in ogni modo, il regale Apprendista aveva imparato qualche cosa di quel mestiere. Disgraziato Apprendista, perfido Maestro ferraio! Perchè, ora, il 20 Novembre 1792, il miserabile Fabbro Gamain si reca alla Municipalità di Parigi e dal Ministro Roland, e dà notizia che egli, il Fabbro Gamain, sa una cosa; cioè, che nel Maggio decorso, quando la Corrispondenza traditrice era tanto attiva, egli e il Regale Apprendista costruirono un «Armadio di Ferro, Armoire de Fer», e lo incastrarono destramente in una delle pareti della camera regale alle Tuileries; invisibile sotto l'assito, dove senza dubbio deve trovarsi ancora! Il perfido Gamain, assistito dalle Autorità competenti, trova il pezzo dell'assito, che nessun altro avrebbe trovato, e lo strappa; così scopre l'armadio di ferro, – pieno di Lettere e di Carte! Roland le tira fuori, e, riponendole in alcune salviette, le porta all'assidua Commissione speciale, che siede là presso. In salviette, ripetiamo, e senza un inventario notarile; fu questa una svista da parte di Roland.
Intanto, ecco che vi son lettere in abbondanza: prova evidente della Corrispondenza d'una Corte traditrice, che pensa alla sua salvezza; e ciò non solo coi Traditori, ma anche con sedicenti Patrioti! Il tradimento di Barnave appare manifesto dalla Corrispondenza con la Regina, dai consigli amichevoli che le dà fin dall'epoca del Fatto di Varennes; fortuna che noi lo abbiamo, questo Barnave, al sicuro nella Prigione di Grenoble già dal Settembre scorso, poichè da tempo egli era sospetto! Il tradimento di Talleyrand, il tradimento di tanti altri, se non è manifesto, è quasi tale. Il tradimento di Mirabeau; perciò il suo Busto nella Sala della Convenzione «è coperto d'un velo», fin che sia accertato. Ohimè, è purtroppo accertabile. Il suo Busto della Sala dei Giacobini, nell'atto della denunzia di Robespierre dalla Tribuna sospesa in aria, non è velato, ma immediatamente fatto a pezzi; un Patriota montò subito con una scala a piuoli, e lo scagliò sul pavimento; – questo busto ed altri, fra le acclamazioni. Tal fu la loro ricompensa, l'ammontare del loro salario a quel tempo: regolati dal principio dell'offerta e della richiesta. Il Fabbro Gamain, inadeguatamente ricompensato pel momento, quindici mesi dopo viene, con un'umile Petizione, esponendo che come fu compiuto da lui quell'importante Armadio di Ferro (ciò che ora gli torna alla memoria) Luigi gli dette un grosso bicchiere di vino. Il quale bicchiere di vino produsse nello stomaco del Sieur Gamain i più terribili effetti, evidentemente destinato a dargli la morte, se non si fosse aiutato con un emetico; senonchè la costituzione del Sieur Gamain n'era stata completamente ruinata; ed egli non era più in grado di lavorare per la sua famiglia (ciò gli torna ora alla memoria). La ricompensa di ciò è una «Pensione di milleduecento franchi», e la «menzione onorevole». Così varia la proporzione della domanda e dell'offerta, a seconda dei tempi.
Così, in mezzo ad ostacoli e a progressi stimolanti, la Questione del Giudizio s'ingrossa, emergendo e sommergendosi, alimentata dal Patriottismo premuroso. Delle Orazioni che furono pronunziate a questo proposito, delle Forme di Procedura penosamente elaborate per menarlo innanzi, degli Argomenti Legali per dichiararlo conforme alla legge, e di tutti gl'infiniti flutti di Giurisprudenza, di sottigliezze e di retorica, neppure una sillaba sia riportata in questa Storia. La perizia dell'avvocato è utile; ma a che può servire in questo caso? Se si potesse dire la verità, o augusti Senatori, la sola Legge in questo caso è: Væ victis, Chi perde paga! Raramente Robespierre disse una più savia parola dell'allusione che a questo scopo fece nella sua orazione: Che era inutile parlare di Legge; che qui più che altrove, il nostro Diritto era la Forza. Orazione ammirata quasi fino all'estasi, dal Patriota Giacobino: chi vorrà dire che Robespierre non sia un uomo retto; forte nella Logica almeno? Con lo stesso intento, o più ancora manifestamente, parlò il giovane Saint-Just, dai capelli neri e dalla voce dolce. Danton si trova in missione nei Paesi Bassi, durante questo lavoro preliminare. Gli altri, per quanto si legge, diguazzano nella Legge delle Nazioni, nel Contratto Sociale, nella Giurisprudenza, nel sillogismo: cose sterili per noi come il vento dell'Est. Infatti che cosa v'è di più inutile della vista di Settecentoquarantanove uomini d'ingegno che lottano con tutte le loro forze, con tutta la loro abilità per settimane e settimane, per far questo, in sostanza: per stiracchiare cioè l'antica Formula e la Fraseologia della Legge, perchè possa coprire la Cosa nuova, contraddittoria, impossibile a coprirsi? Onde la povera Formula non fa che spezzarsi e con essa la onestà di chi fa questo tentativo! Potrai tu provare a forza di sillogismo che la cosa che è palpabilmente calda, scottante, sia un miscuglio congelato? Questo di estendere le Formule fin che si spezzino è, specialmente nei tempi di cambiamenti repentini, uno dei compiti più dolorosi per la povera Umanità.