SCENA VII.

CARLO dal fondo. Detti.

Carlo. ― A noi. Chi è venuto il primo?

Bobi. ― Lui, lui.

Franc. ― Sono venuto ora io; è stato lui il primo.

Carlo. Dunque a voi: spicciatevi. (apre la cassa)

Bobi. ― (Mondo bello, che mucchio di fogli! E c'è anche degli occhi di civetta). Sor cavaliere... (se non lo è, lo faranno!) vorrei che mi desse un impiego nella sua officina.

Carlo. ― Sapete massellare, stare al fucinale, alle forbici, limare?

[95] Bobi.― (Se sapessi limare!) Siccome esco ora dall'ospedale di Follonica... cioè di Grosseto...

Carlo. ― Avreste bisogno di un lavoro non tanto grave per qualche tempo.

Bobi. ― Bravo; che poi io sono di quelli che in un'ora di estro fanno il doppio di un altro.

Carlo. ― L'estro, mio caro, si deve avere dieci ore per giornata. (suona)

Bobi. ― (Dieci ore! e c'è lo Statuto!)

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