SCENA VII.

BOBI dalla sinistra guardingo. Detti. Quindi BARTOLO pure dalla sinistra.

Bobi. ― Amici, gran nuovità; il signor Faustini ha accresciuto l'orario senza crescere la paga, e perciò tutti i suoi operai sono in isciopero.

Cencio. ― Che n'importa? Noi abbiamo promesso di lavorare, e lavoriamo anzi un'ora di più, colla differenza però che il nostro principale ce la paga. (a Bartolo) Che vieni a fare tu qui?

Bart. ― Sentite, anche la fabbrica Ramaccini fa sciopero, e mi hanno mandato a dirvi che vogliono facciate il medesimo.

Mart. ― Vogliono?

Bart. ― Sono più di duecento con quelli del Faustini.

Mart. ― Duecento, o mille, che importa? Se esco io col martello scappano tutti.

Oreste. ― Se mi volete, mi incarico io degli apprendisti.

Cencio. ― Insomma abbiamo promesso e lavoriamo.

Bobi. ― Io non ho mai promesso di lavorare: e poi gli è tanto di riposo perduto!

[120] Bart.― Badate che potrebbe finir male, ma molto male!

Bobi. ― Sicuro; perchè vi volete far rompere la testa, e perdere quest'occasione di far la legge anche un pochino voi altri?

Mart. ― Sentite; la testa io l'ho dura, e se si deve far la frittata ci voglio essere anch'io. Dunque pochi discorsi, perchè sappiamo che voi altri avete del rancore contro il Valori. (a Bartolo) E tu cosa fai qui? Gira l'Italia!

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