BATTISTINO, SUSANNA, BALLETTI, GANDINI e MATTIUZZI dal fondo, tutti, meno Battistino, ansanti e pallidi. Detti.
Batt. (con stizza a Balletti). — Pochi discorsi, o si parla sottovoce, o si ripiglia la scala!
Gold. — Che cos'è stato?
Ball. (in fondo a Battistino). — E perchè non potrò gridare se ci sono tutte le libertà?
Batt. — Anche quella di dar noia ad un ammalato?
Matt. — Ci vuoi dunque far mettere in prigione, imbecille!
Gand. — Non capisce più nulla, l'idiota!
Ball. — Meno male imbecille, ma idiota...
Batt. — Alle corte, silenzio!
Gold. — Ma Battistino, perchè strapazzi così il povero Balletti?
Sus. — Ah! Goldoni, se siamo vivi è un vero miracolo! (scendono tutti)
Nicol. — Ma non ci spaventate, per carità.
Gold. — Lasciali parlare. Sono amici che si ricordano di noi, poveretti, e Susanna poi è anche la vedova del mio gran Carlino, quello che m'inspirò il Burbero... Titino, falli sedere... Parla, Susanna, parla.
Sus. — Oh è presto detto: Balletti è senza domicilio.
Ball. — Senza domicilio e imbecille.
Sus. — Il suo locandiere, visto che non ha più quattrini, lo ha messo fuori di casa. Piglio con me Mattiuzzi e Gandini e vado a scongiurarlo di pazientare per qualche giorno, di non mettere in istrada nel fitto dell'inverno un vecchio di quell'età...
Ball. — Che vecchio? Ho un anno meno di Goldoni io!
Gand. — Lo sentite? Ma il locandiere non vuole per nessun conto tenerlo dell'altro perchè Balletti compromette coi suoi discorsi la locanda.
Ball. — Ho detto soltanto che un governo che odia la gente allegra è un governo detestabile!
[256] Batt. — Ho capito: sarà meglio andare a far la guardia. (via dal fondo)
Sus. — A farla corta il locandiere finisce per metterci tutti e quattro fuori. Balletti, appena è in istrada si mette a gridare, a dirne di cotte e di crude, e così la gente corre, si affolla, ci attornia minacciosa e comincia ad urlare: morte agli italiani!
Gold. — Dio! E voi altri allora?
Matt. — In mezzo a quella baraonda, come quattro pulcini senza sangue e senza fiato... No, del fiato ne restava e molto a Susanna, che bisogna dirlo è la sola che non si perda d'animo, la sola che osa gridare: Parigini, minacciare una donna e tre vecchi è cosa indegna della Repubblica! e con queste parole si fa largo, ci spinge avanti, ci salva la vita!
Gold. — Brava!
Sus. — Per fortuna Balletti aveva cessato di ripetere le sue sciocchezze!
Ball. — Io era troppo contento che tu avessi dato del vecchio anche a loro due.
Sus. — Ma si può essere più sciocco?
Ball. — Oh basta! Ve lo farò vedere se sono sciocco! Goldoni, io ho ideato una gran commedia contro la convenzione; sissignori, l'ho tutta qui... (a Goldoni) Non mi manca che il titolo.
Gold. — Te lo do io: tempo perso! (risata di approvazione degli altri) Via, per questa sera ti adatti a dormire sul canapè?
Nicol. — C'è un guaio: il canapè non è in casa... l'abbiamo mandato a rassettare.