Tavola de i vocaboli, che potrebbono essere oscuri ad alcuni.

Ara è la piazza dove si fan fuora i grani delle paglie.

Antane, sono quelle herbe, che la falce riduce nel tagliarle in linee.

Benaccia è quella, con la quale si conducono le uve ne i tinacci.

Bosie, sono le pionature sottili di legno, che escono dalla piona, ò pionino, o pialla.

Branca è quella quantità di herba, ò di lino, ò di altra cosa, che si riceve in mano.

Caneva detta da molti cantina.

Carretta di due ruote è quella che con un paio di buoi, o con un cavallo conduce per lo campo la terra cavata nello abbassar le sue ripe.

Castaldo è il fattore, il qual governa i campi, & i lavoratori.

Cavezzo è l’asta di sei braccia, dove misuriamo la terra, & altre cose.

Colla è quella terra arata fra due solchi maestrali, detta da altri vaneza, ò porca.

Coppo per misurare i grani, è il quarto à misura di una quarta.

Crivello è quello, col quale si nettano le biade, & quello che è di ferro si crivella la terra.

Cuneo di ferro, ò di legno è quello, che si caccia nelle fissure de i legni per spezzarli con la mazza.

Erpice di tre legni di quattro braccia l’uno, con denti dieci, ò undeci di ferro per ogni legno, per tritare, e minucciar benissimo la terra arata.

Fiocchello è simile alla fiocca, ò messora, con la quale si tagliano le biade, detta altrove falce & falcino.

Frumentata è mescolanza di frumento, e di segala.

Gratte di uva, sono le graspe, ò graspi.

Iugero è la misura nostra della terra, detta volgarmente piò, à Padova campo, à Mantova biolca, à Fiorenza tornatura, & à Turino giornata.

Linosa è la semenza che produce il lino.

Lora è quel vaso che si pone sopra i vaselli, per lo quale passa il vino che vi entra.

Lotta è quel pezzo di terra bene herboso cavato alto tre, ò quattro dita, & largo un palmo, overo un piede.

Massaro è quello, che piglia da lavorare i campi, & parte i frutti col patrone.

Mazza di legno è quella con la quale si spezza i legni, & caccia i pali sotto terra.

Mescolo di ferro, è simile alla cazza, ma è forato.

Pala di legno è quella, con la quale si purgano le biade nel trarle contra al vento.

Podetto, & podettino sono per potar le viti, & conciar gli albori, detto altrove pennato.

Quarta è la misura delle nostre biade; ne vanno tre allo staro Cremonese, sei al Venetiano, nove al sacco Mantovano; & dodici alla nostra soma.

Ranfioni sono i rami tronchi de’ frusconi, che sostentano le viti, accioche i pampini possan’attaccarsi di mano in mano, secondo che van crescendo.

Redabolo di asse è da sparger le biade al Sole, & per adunarle; & essendo di ferro è per mover le grasse dal fondo dell’acque correnti. Vogliono per l’ordinario esser lunghi un braccio, & larghi quattr’oncie fin’à sei.

Ruoto è la humidità del fieno, quando è posto di fresco sul fienile; & anco quando per lo calor della stalla, diviene poi muffolente.

Rusia è quella parte del fieno troppo maturo, ò mal’ordinato che avanza, a gli animali.

Setaccio è quello, col quale si sedaccia la farina burattata.

Solchi maestrali sono quelli, che sono tra una colla & l’altra, accioche le acque trascorrino, et non restino sopra quelle.

Tavelle sono le scorze, dove dentro giacciono i grani de i legumi, dette d’altri bacelli.

Tibiare è il fare andar fuora i grani dalle paglie.

Tine, & tinacci sono vasi per farvi bollir’i vini.

Torcolo è machina grande per cavar’i vini dalle uve, & l’oglio dalle olive.

Traina è stromento d’un’asse grossa, ma sottile dinanzi, lungo braccia due & mezo, & largo uno & mezo, col quale si conduce con un paio di buoi la terra mossa delle ripe per quattro, ò sei cavezzi dentro del campo, & si fà quattro volte più opera, che non si fà con la carretta di due ruote.

Zolla è la gleba, cioè quella terra che si trova in pezzi duri, & secchi dal Sole.

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