16. – Politica estera.

Per cui, che cos’è dunque l’Italia? Eccola qua:

In un caffè concerto di Napoli un principe tedesco che si trova tra la folla a prendere un caffè, a un tratto si alza e fra la stupefazione generale domanda a gran voce che si suoni l’inno germanico Deutchland. Questo avveniva pochi mesi dopo la nostra vittoria. Non lo avesse mai fatto: un francese, che sedeva a caso poco lontano da lui, si alza, lo apostrofa vivacemente e, volto al direttore dell’orchestrina impone che si suoni la Marsigliese. Chi è più prepotente dei due? Il tedesco? No. Il tedesco ha semplicemente commesso una villania, in pieno carattere con la razza e nulla più. Più prepotente è il francese che commette la duplice villania di giustificare la villania tedesca, domandando la Marsigliese e la villania di chiedere la Marsigliese. Tu avresti commesso la triplice villania di suonare la Marcia Reale, o l’Inno di Garibaldi e l’Inno di Mameli, o tutte e tre di seguito, ma a Napoli, che ce vuo’ fa’? hanno preferito intonare: Tore e partuto e sola t’ha lassato.

Mi hanno sempre detto in verità che le nostre provincie meridionali sono la culla della italica diplomazia. L’on. Orlando a Versailles, quando le nazioni alleate comettevan delle villanie multiple, intonava anche lui Tore e partuto...

Quant’è bella l’Italia!

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