SCENA VI.

Carlo ed Elena

Carlo – Finalmente! (parla come assorto) Elena, Elena... Sei qui vicino a me...

Elena – Che vuoi? Che cosa posso fare io per te, ora?

Carlo – Perchè ora?

Elena – Non saprei che rimpiangere...

Carlo – E tacere?

Elena – Rimpiangere anche tacendo...

Carlo – Mi condanni?

Elena – Non ti capisco... mi sembri così lontano...

Carlo – Ed io ti sento vicina, invece, così mia... Non ti ho mai sentita così... E sarei tanto felice di riposare nelle tue carezze...

Elena – Tu hai bisogno di riposare, di star quieto, di non pensare...

Carlo – E sono felice anche di questo strano senso di ritorno e di addio che è nelle nostre parole... Ti sembro lontano forse perchè mi cominci a vedere. E mi avvicino... Mi avvicino perchè sono stanco. Mi sembra che tutti al mondo debbano essere stanchi come me.

Elena – Ma perchè questa stanchezza inguaribile?

Carlo – Perchè abbiamo camminato troppo, perchè ci siamo accorti che nulla ci salva dall’immenso vuoto che ci pesa addosso e contro il quale non sappiamo opporre che l’ebbrezza della corsa. Camminano, camminano gli uomini... Sono stanchi di camminare. Bisogna dormire anche, bisogna riposarsi anche, bisogna fermarsi. E allora si ritorna... Per questo anch’io, che sono stanco, ritorno...

Elena – Ma tu sei giunto a una meta... È tua...

Carlo – Oh, una meta! Un’applicazione scientifica, che in fondo non è che uno sfruttamento mercantile, non può essere una meta... Niente risolve... Nessuno si accontenta... È in noi, la maledizione... Bisogna vincerla...

Elena – Ma avrai anche tu, a suo tempo, il riposo.

Carlo – Non riposo se tu non apri le braccia e non mi lasci dormire... Ti amo... che strane parole! Ti amo! Comincio a capirle... Ti amo!...

Elena – (scuotendo malinconicamente il capo) Capirle!... Non si capiscono... Tu le pensi...

Carlo – No... ritorno... Ti ricordi quando eravamo appena sposati e tu mi sedevi accanto come ora? Allora ero tanto contento... Solo, modesto, povero... Eppure avevamo tanta serenità nel cuore... Non le penso... Le sento ancora... un’altra volta... E sai che sono molto, molto pentito?

Elena – Di che?

Carlo – Di averti un po’ dimenticata... per tanto tempo... tanti anni... E perchè poi? Per questo?...

Elena – (un po’ irritata) Mi fa tanto male sentirti parlare così! Tu in questo momento!

Carlo – E perchè? Se tu provassi la gioia di questo mio riposo... di questo mio ritorno... ti acquieteresti come me... Mi sento già un altro... e se non avessi innanzi a me l’incontro di questi stranieri ai quali dovrò pur parlare di tante cose penose, vedi? mi sembrerebbe di poter dare un addio e per sempre a tutto... a tutto.

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