Di Ajone e Radoaldo, III. e IV. Duchi di Benevento.
Il Ducato di Benevento, per la morte accaduta nell'anno 641 d'Arechi, che cinque mesi prima di morire avea associato al Ducato Ajone suo figliuolo, da costui era governato; ma conoscendolo il padre di poco senno, e men atto a sostenere questo peso, lo raccomandò, morendo, a Radoaldo e Grimoaldo figliuoli ambedue di Gisulfo già Duca del Friuli, i quali nella sua Corte erano stati allevati e ritenuti. Eran questi amati da Arechi, come propri figliuoli, e gli aveva anche sostituiti al Ducato in mancanza d'Ajone suo figliuolo. Tenendo adunque il Ducato di Benevento Ajone sotto la cura di questi due fratelli, cominciarono la prima volta a farsi sentire in queste nostre contrade gli Schiavoni.
Erano gli Schiavoni originarj della Sarmazia europea, di qua e di là del Boristene; e seguendo l'esempio e le orme degli altri Popoli barbari, s'avanzarono fin alle rive del Danubio, e le valicarono sotto l'Imperio di Giustiniano. Gettatisi poi nell'Illiria, ne occuparono finalmente una gran parte, particolarmente quella, che sta tra la Drava e la Sava, tirando verso l'Occidente, chiamata ancor oggidì dal loro nome Schiavonia.
Questi calando dalla Dalmazia, che già avevano occupata, sbarcati a Siponto, cominciarono a depredare la nostra Puglia. Ajone intesa l'irruzione degli Sclavi nella Puglia, la quale era stata in gran parte al Ducato beneventano aggiunta, unite al meglio che potè alquante truppe, andò in assenza di Radoaldo prestamente per combattergli; ma venuto presso al fiume Ofanto all'armi, cadde in un fosso, dove sopraggiungendo gli Schiavoni lo ammazzarono. Non tenne Ajone più il Ducato di Benevento, toltone i cinque mesi, che regnò insieme col padre, che un solo anno; ma lui morto, trionfando gli Sclavi della vittoria riportata sopra il medesimo, sopraggiunse opportunamente con valide forze Radoaldo, il quale investitigli con incredibil valore gli sconfisse e disperse; e dopo aver sì fortemente vendicata la morte d'Ajone, al Ducato di Benevento fu assunto con Grimoaldo suo fratello, conforme all'istituzione d'Arechi, il quale ed a se ed al figliuolo avea provveduto di successore.
Resse questo Principe il Ducato beneventano insieme con Grimoaldo suo fratello cinque anni. Invase costui altre regioni de' Greci, e presso Sorrento portò le sue armi: assediò questa città, sforzandosi di prenderla per assalto; ma i Sorrentini respinsero le sue truppe, incoraggiti anche da Agapito loro Vescovo; onde Radoaldo sciolse l'assedio, e Sorrento fu liberata.
Governando costoro il Ducato di Benevento, s'intesero la prima volta di queste province, che ora compongono il nostro Regno, le nuove leggi scritte dei Longobardi, pubblicate da Rotari col riferito suo editto: quindi le città del nostro Regno, che in quel Ducato eran comprese, ed i nostri provinciali, ancorchè quelle per li soli Longobardi fossero state fatte, cominciarono pian piano ad apprenderle e rendersele famigliari tanto, che ne' tempi seguenti bisognò, che le romane cedessero e si conservassero solo come antiche usanze presso alla plebe, la quale è l'ultima a deporre le leggi ed i costumi de' suoi maggiori; siccome più innanzi vedremo.
Morto Radoaldo in Benevento nell'anno 647, restando al governo solo Grimoaldo di lui fratello, tenne costui il Ducato anni sedici, senza però comprendervi gli altri anni cinque, che avea regnato col fratello.