SCENA OTTAVA

Leonardo e detti.

LEONARDO:        (Come! Guglielmo qui? Appena giunta Giacinta).

BRIGIDA:        (Ecco il signor Leonardo. E questo diavolo di Guglielmo non ha voluto andarsene).

LEONARDO:        Dov'è la signora Giacinta? (A Brigida.)

BRIGIDA:        È di là col suo signor padre. (A Leonardo.)

GUGLIELMO:        Amico. (Salutando Leonardo.)

LEONARDO:        Schiavo suo. (A Guglielmo, bruscamente.) Domandatele se mi è permesso di riverirla. (A Brigida.)

BRIGIDA:        Sì, signore, la servo. Perdoni: Paolino non è ancor ritornato?

LEONARDO:        No, non è ancor ritornato.

BRIGIDA:        Compatisca. Quando ritornerà?

LEONARDO:        Volete andare, o non volete andare?

BRIGIDA:        Vado, vado. (Oh! quest'è bella! Preme anche a me quanto possa premere a loro). (Parte.)

LEONARDO:        Siete molto sollecito a venir a complimentare la signora Giacinta.

GUGLIELMO:        Fo il mio dovere.

LEONARDO:        Non siete né sì attento, né sì polito verso la vostra sposa.

GUGLIELMO:        Favorite dirmi in che cosa ho mancato.

LEONARDO:        Non mi fate parlare.

GUGLIELMO:        Se non parlerete, sarà impossibile ch'io vi capisca.

LEONARDO:        L'avete veduta la signora Giacinta?

GUGLIELMO:        Non signore. Volea riverirla, e non mi è stato ancora permesso. A voi non sarà negato l'accesso; onde vi supplico, col mezzo vostro, far ch'io possa esercitar con lei il mio dovere.

LEONARDO:        Signor Guglielmo, quando pensate voi di concludere le nozze con mia sorella?

GUGLIELMO:        Caro amico, io non credo che un matrimonio fra due persone civili s'abbia a formare senza le debite convenienze.

LEONARDO:        Ma perché intanto si differisce di sottoscrivere il nuzial contratto?

GUGLIELMO:        Questo può farsi qualunque volta vi piaccia.

LEONARDO:        Facciamolo dentro d'oggi.

GUGLIELMO:        Benissimo...

LEONARDO:        Favorite di andar dal notaro a renderlo di ciò avvisato.

GUGLIELMO:        Bene. Andrò ad avvisarlo.

LEONARDO:        Ma andate subito, se lo volete trovare in casa.

GUGLIELMO:        Sì, vado subito. Vi prego di pormi a' piedi della signora Giacinta; dirle ch'era venuto per un atto del mio rispetto. (Convien dissimulare. Non son contento s'io non le parlo ancora una volta). (Parte.)

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