SCENA QUARTA

Filippo e detti.

FILIPPO:        La sapete la nuova?... Oh! schiavo, signor Leonardo.

LEONARDO:        Riverisco il signor Filippo.

FULGENZIO:        E che c'è di nuovo? (A Filippo.)

FILIPPO:        Mia figlia è sortita di casa, e mi hanno detto che è andata a far visita alla signora Costanza.

LEONARDO:        Ah! me ne dispiace infinitamente.

FILIPPO:        Vi ha detto nulla il signor Fulgenzio? (A Leonardo.)

LEONARDO:        Sì, signore. Qualche cosa mi ha detto.

FILIPPO:        Ebbene, siete voi contento? (A Leonardo.)

LEONARDO:        Son contentissimo.

FILIPPO:        Sia ringraziato il cielo, saremo tutti contenti.

LEONARDO:        Ma la signora Giacinta?

FILIPPO:        Andiamola a ritrovare dalla signora Costanza.

FULGENZIO:        Si può aspettar ch'ella torni.

LEONARDO:        Mia sorella deve andarci ancor ella. Può esser ci siano insieme.

FILIPPO:        Non sarebbe mal fatto che ci andassimo ancora noi.

LEONARDO:        È vero. Noi dobbiamo una visita alla signora Costanza.

FILIPPO:        E con questa occasione parleremo a Giacinta.

FULGENZIO:        Ma in casa d'altri non si può parlare liberamente.

FILIPPO:        Se non si potrà parlare, la farò venir via.

LEONARDO:        Che dite, signor Fulgenzio?

FULGENZIO:        Io dico che un'ora prima, un'ora dopo...

FILIPPO:        Ed io vi dico che si ha da andare immediatamente. (Con sdegno.)

LEONARDO:        Andiamo, non lo facciamo irritare. (Parte.)

FULGENZIO:        Siete ben ostinato, signor Filippo! (Parte.)

FILIPPO:        Eh! son uomo. So quel che faccio, so quel che dico. Per politica, per direzione, non la cedo a nessuno di questo mondo. (Parte.)

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