Il conte Portici solo.
CO. PORT. Il Vicerè si burla de’ fatti miei. Quell’ardito parabolano alzato avrà l’ingegno per insinuarsi nell’animo suo, ed ei, credendogli, mi deride. Sarò io menzognero creduto? L’onor mio vuole che mi giustifichi, e ch’io sostenga e provi quanto di colui ho proposto. Troverò il marchese d’Osimo, troverò il conte di Brano; essi che conoscono Guglielmo assai più di me, verranno meco dal Vicerè, e sosterranno essere colui un impostore, un briccone. (parte)