Scena quarta

La Contessa , poi il Cameriere

BEAT. Ehi, Cecchino. (stando sulla porta della sua camera) Cecchino. (chiamando più forte) Costui manca sempre al servizio; non può stare alla soggezione. Mio padre, stravagante in tutto, è stravagante anche in questo; soffre un servitore il più trascurato del mondo. Converrà ch'io esca, se voglio... Ehi! chi è di là, c'è nessuno?

CAM. Comandi.

BEAT. Dov'è il nostro servitore?

CAM. È giù che dorme disteso sopra una panca, che non lo desterebbono le cannonate.

BEAT. Portatemi un bicchier d'acqua.

CAM. Subito. Dorme il signor Conte?

BEAT. Sì, dorme ancora.

CAM. Avrebbero difficoltà di pranzare in compagnia con altri due cavalieri?

BEAT. Quando si desterà mio padre, ne parlerete con lui.

CAM. Benissimo. (parte)

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