Scena sesta

Il Marchese solo.

MAR. Oh cieli! in qual orribileconfusione mi trovo! Bello è il carattere della Contessa, poiché è fondato sulla base della più pura sincerità. Ma io mi veggio sul punto di essere da lei ricusato, e dopo averla veduta, e dopo la scoperta fatta del di lei talento e del di lei cuore, la perdita mi sarebbe più dolorosa. Ha detto liberamente, che s'io fossi quel tale, non ne sarebbe contenta. Vero è che mostrò di dirlo, per causa di un mio innocente trasporto, ma potrebbe con ciò aver colorita una maggiore avversione. Che fo io dunque? Mi scopro ad essa qual sono, o torno a Torino senza più rivederla? Ah, non so che risolvere. Ecco l'amico, chiederei ad esso consiglio, ma non mi fido intieramente della sua prudenza.

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