SCENA SESTA

Filippo e detti.

FILIPPO:        E così, signor Ferdinando, volete ora che facciamo quattro partite a picchetto?

SABINA:        Cosa ci venite voi a seccare col vostro picchetto?

FILIPPO:        Io non parlo con voi. Parlo col signor Ferdinando.

SABINA:        Il signor Ferdinando non vuol giocare.

FERDINANDO:        (Non saprei dire delle due seccature, quale fosse la peggio).

FILIPPO:        Volete giocare, o non volete giocare? (A Ferdinando.)

FERDINANDO:        Con permissione. (S'alza.)

FILIPPO:        Dove andate?

FERDINANDO:        Con permissione. (Corre via.)

SABINA:        Lasciatelo andare. Ha pigliato il reobarbaro.

FILIPPO:        Mangia come un lupo, e poi gli si aggrava lo stomaco.

SABINA:        Non è vero, è delicato, e ogni poco di più gli fa male.

FILIPPO:        Dove ha preso il reobarbaro?

SABINA:        Dallo speziale.

FILIPPO:        Non è vero niente: appena è egli uscito di qui, sono io andato dallo speziale. Ho giocato a dama finora, e non c'è stato, e non ci può essere stato.

SABINA:        Siete orbo, e non l'avrete veduto.

FILIPPO:        Ci vedo meglio di voi.

SABINA:        Il signor Ferdinando non è capace di dir bugie.

FILIPPO:        Sapete, quando dice la verità? Quando dice per tutto il mondo, che voi siete una vecchia pazza. (Parte.)

SABINA:        Bugiardo, vecchio catarroso, maligno! Lo so perché lo dice, lo so perché lo perseguita. Ma sì, glivoglio bene, e lo voglio sposare al dispetto di tutto il mondo. (Parte.)

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