Lo Spada, III, 415, possedeva l’autografo di questo bigliettino di Mazzini al Daverio, e lo pubblica “ad onore” del triumviro:
28 aprile.
Caro Daverio,
Vi vedrei più che volentieri. I consigli che date specialmente per ciò che riguarda il terrore organizzato non corrono. Del resto ci occuperemo; ma ora siam sulla breccia. Domani saremo probabilmente assaliti. Abbracciate Garibaldi.
Vostro Giuseppe Mazzini.
Per l’ordine pubblico ammirevole ne’ momenti più difficili, il Johnston reca lusinghiere testimonianze di inglesi che dimoravano a Roma nel ’49: ed egli alle critiche sulla politica di Mazzini triumviro, frammette elogi incondizionati per la sua “sincerità di convinzione, rettitudine di condotta, disinteresse. Era uno di que’ rarissimi uomini, di cui si può dire, senza esitare, che tutte le ricchezze della terra non lo avrebbero fatto deviare d’un millimetro”. Il popolo romano redense tutti gli errori e lo follie della repubblica del ’49 con la sua devozione e obbedienza “to the decrees of the prophet of Italian Democracy” (pp. 240, 243, 306).