Di questioni sociali Mazzini discuteva spesso con quella eminente scrittrice tedesca, morta pochi anni or sono, in tardissima età, ma sempre fresca e giovane di spirito: Malvina von Meysenbug – l’autrice delle Memoiren einer Idealistin (sulla quale si legga un bello studio di Sigmund Münz, Römische Reminiscenzen und Profile, Berlin, 1900, pag. 104 e seguenti).
Suoi ricordi su Mazzini pubblicò la Meysenbug nella rivista Cosmopolis del 1897 (cfr. Rivista del Risorgimento, III, 547), ov’ella parla del «Socialismo pratico» che M. aveva cercato d’instaurare a Roma, durante il triumvirato; e delle continue raccomandazioni che le faceva Mazzini d’istillare sentimenti morali ed elevati nel popolo. «Non l’ho mai visto (ella dice) più nobile e gentile» che in mezzo agli operai: pareva «il saggio e mite maestro della predica della montagna.» L’autografo di una lettera del Mazzini a lei è conservato nella Biblioteca Passionei di Fossombrone: e ne debbo copia a mons. Vernarecci. È del 7 gennaio 1858, e Mazzini – fiero che la Meysenbug accettasse alcune delle sue idee – politico-sociali – le dice: «Je crois avoir raison dans ce qui je dis sur ce sujet, car non seulement j’ai creusé autant qu’il était en moi la matière, mais, mon travail de conspirateur me mêlant à l’élément ouvrier, j’ai pu aprécier les résultats pratiques des doctrines socialistes sur leur dévouement à la cause.» Pe’ rapporti della dottrina mazziniana col socialismo si veggano: Colajanni, Preti e socialisti contro Mazzini, Roma 1903 e Salvemini, Il pensiero e l’azione di G. M. nell’Annuario della R. Università di Messina, 1905.)