Coro dell'Atto II.

La sola strofa che nel manoscritto resti diversa, è la penultima:

Stolto anch'esso! Un più forte di lui

Gli domanda il rapito retaggio.

Stolto! ei venne sui campi non sui,

Senza gloria, non pianto, a perir.

E s'ei vive, e nell'empio viäggio

Lieto sempre e felice si mira,

Non lo segue, non veglia quell'ira,

Che l'attende all'estremo sospir?

Del terzo Atto, nel manoscritto, «è ritentata due volte la prima scena: nel primo getto sarebbe stata sino ad ho vinto, e di qui avrebbe continuato alla seconda. Nel rimanente, l'atto manoscritto è conforme a quello della stampa: ma alla forma in cui si legge, non giunge se non dopo molte e ripetute correzioni fatte nello scriverlo».

[292]

Del quarto Atto, il manoscritto non giunge che al verso del soliloquio di Marco, nella scena seconda: Stretto m'avete! Un nobile consiglio. Il rimanente dell'Atto manca. «Sin dove il manoscritto resta, si conforma, eccetto variazioni di minor conto, allo stampato. I personaggi della scena prima sono diversi da quelli che v'hanno parte nella tragedia stampata: I tre Inquisitori di Stato seduti - Il presidente solo parla - Marco in piedi».

Anche l'Atto quinto non è dissimile dallo stampato.

Il Bonghi avverte: «Quattordici fogli sciolti hanno rifacimenti di diverse parti del dramma; ed un foglio, non di mano del Manzoni, porta una serie di emendamenti e suggerimenti alla scena 1ª dell'atto II come si legge ora; sicchè è stata scritta tra la seconda minuta e la terza».

[293]

[294]

Share on Twitter Share on Facebook