IL CONTE, e DETTI.
CONTE.
Voi siete il benvenuto.
LORENZO.
Io deggio in prima
Scusarmi dell'indugio: io volli tutta
Radunar la mia gente....
CONTE.
E non potea
Venir più a tempo: io mi tenea sicuro,
Chè mancar non solete a questi inviti.
Voi prometteste novecento lance,
S'io non m'inganno.
LORENZO.
E tante io ne conduco.
CONTE.
Un buon drappello, ed un buon duca; e questo
Talor conta assai più.
LORENZO.
Tutto alla vostra
Scuola dovrò, s'io tal divenga un giorno.
CONTE.
Noi non staremo in ozio a lungo, io stimo.
Vi reco una novella: il Duca ha fatto
Un condottier supremo; al campo ei giunse,
E il comando pigliò: pur or l'avviso
N'ebbi.
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LORENZO.
CONTE.
Carlo Malatesti: un nome
Di lieto augurio. E a noi....s'aspetta
Torglielo, e farne più famoso il nostro.
Lorenzo, ov'è la vostra gente?
LORENZO.
È posta
All'entrata del campo; ivi ordinai
Ch'uom di sua schiera non uscisse, in fino
Che a voi piacesse di vederli.
CONTE.
Andiamo.