IL NOME DI MARIA.

In principio ha la data: 9 novembre 1812; in fine: 19 aprile 1813. Nel manoscritto, in calce della prima pagina, dov'è la prima strofa (il cui quarto verso suona: «D'una cognata annosa»), è la seguente osservazione (cfr. più sù, i Materiali estetici):

All'ingegno umano pajono belle quelle cose dell'arte che hanno analogia con esso. Le regole sono i modi già trovati e posti in uso per arrivare a questa analogia. Coloro che giudicano secondo le regole, intendono principalmente a scoprire l'analogia dell'opera colle regole, e così l'animo loro preoccupato non può sentire se vi sia quell'altra prima analogia. Questi giudizj sono imperfetti per molte ragioni; e le principali sono: che le regole non comprendono tutte le possibili analogie, e che si può errare nell'applicazione di esse anche buone. Il vocabolo pedantesco pare significhi tali maniere di giudizj.

L'Inno sembra avesse da principio questo diverso cominciamento:

Cara è a molti fidanza il patrio suolo

E il dì supremo oltre passar col grido;

Ma di mille volenti, appena un solo

Vince il cimento infido

[Ma il voglion mille, e vince appena un solo

L'esperimento infido.]

Questa cura superba ardea quei grandi

Per cui fu [Figli di] Roma ad imperar nudrita,

Che diero in cambio de la fama i blandi

Ozj e la dolce vita.

E quando, oltre tant'Alpe e tanta in pria

Mal tentata onda, in mille terre dome

[E quando ogni Alpe, ogni tentata in pria

Onda varcata............]

Più che mai bello risonar s'udia

Di quei prestanti [più degni, valenti] il nome....

[485]

Qui è scritto Incipit, e quella che poi fu la prima strofa. Dopo la strofa: O Vergine, o Signora..., seguiva quest'altra:

I re fan doni a' tuoi delubri santi;

Presso i talami aurati, le regine

Orando stanno, a' preziosi innanti

Tuoi simulacri inchine.

La strofa: In che lande selvagge.... fu tentata più volte.

Non è di fior, cred'io, tanto selvaggia

Famiglia omai, che de le pinte foglie [di sue ricche spoglie]

Ornato ancor dell'are tue non aggia

Le benedette soglie.....

Qual famiglia di fiori in sì selvaggia

Landa a lontano sol tinge le foglie,

Che ornato ancor......

La strofa: La femminetta.... fu cominciata così:

La femminetta nel tuo sen cortese

L'inosservata lagrima accomanda;

poi postillò: «Et quae desperat tractata nitescere posse, relinquit»; ma, per buona fortuna, ci si rimise.

Tu de la femminetta che ti prega

L'inosservata lagrima raccogli....

In margine, scrisse finalmente i due versi come ora si leggono.

[486]

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