Supponete che il Sole esca dalla sua orbita e dimentichi la Terra! Tenebre. Incespicare degli uomini. Terrore. Poi, nascita di una vaga sicurezza, e assestamento. Precauzioni delle epidermidi. Vita tastoni. Dopo aver tentato di creare nuove luci artificiali, gli uomini si adattano alle tenebre. Ammirano gli animali nictalopi. Dilatazione delle pupille umane, che percepiscono la tenue quantità di luce che le tenebre contengono. Si accumula l’attenzione nel nervo ottico.
Nasce un senso visivo alla punta delle dita.
Si sviluppa l’interscopia, e alcuni già possono vedere dentro il loro corpo. Altri scorgono nebbiosamente l’interno dei corpi vicini. Sentono tutti che la vista, l’olfatto, l’udito, il tatto e il palato sono le modificazioni di un solo senso attivissimo: il tatto, scisso in diversi modi e localizzato in diversi punti.
Occorrono altre localizzazioni. Ecco: l’epigastro vede. Le ginocchia vedono. I gomiti vedono. Tutti ammirano le variazioni di velocità che differenziano la luce dal suono.
Poteva nascere così spontaneamente la nuova arte: il Tattilismo che noi abbiamo creato invece con un atto di capriccio-fede-volontà futurista.
Siamo convinti che il Tattilismo renderà grandi servizi pratici, col preparare buoni chirurghi dalle mani veggenti e coll’offrire nuovi modi di educare i deficienti.
Il futurista Balla dichiara che mediante il Tattilismo ognuno può rigodere con freschezza e sorpresa assoluta le sensazioni della sua vita passata, che non potrebbe rigodere con uguale sorpresa mediante la musica né mediante la pittura.
Esatto. Ma noi andiamo più lontano.
Conosciamo le ipotesi sull’essenza della materia. Attraverso quella probantissima ipotesi che considera la materia come una armonia di sistemi elettronici, siamo giunti a negare la distinzione tra spirito e materia.
Quando noi palpando un pezzo di ferro dichiariamo: questo è del ferro, ci appaghiamo di una parola e nulla più. Tra ferro e mano avviene un conflitto di forza-pensieri-sentimenti precoscienti. Forse vi è più pensiero alla punta delle dita e nel ferro, che non nel cervello che ha l’orgoglio di osservare il fenomeno.
Col Tattilismo ci proponiamo di penetrare meglio e fuori dai metodi scientifici la vera essenza della materia.
Sensi non ancora precisati
I cinque sensi già noti, definiti e studiati più o meno scolasticamente sono delle localizzazioni più o meno arbitrarie di quel confuso assieme di sensi intrecciati che costituisce le forze tipiche della macchina umana.
Credo che queste forze possano essere meglio osservate sulle frontiere epidermiche del nostro corpo. Do per questo il nome di Tattilismo all’assieme dei sensi non ancora precisati.
Mi propongo di precisarne un certo numero:
1. Senso dell’equilibrio assurdo. Oltre al senso dell’equilibrio meccanico, caratteristico del corpo umano, e spiegabile con le leggi meccaniche, esiste un misterioso equilibrio assurdo, cioè una riserva non cosciente di equilibrio che interviene quando l’equilibrio meccanico è rotto.
I corridori, i giuocatori di foot-ball, i boxeurs, i lottatori, conoscono questo equilibrio assurdo che talvolta interviene e li salva da una caduta meccanicamente logica. – Si può osservare questo equilibrio assurdo nei massimi sforzi dei cavalli da traino.
2. Senso dell’orientamento aviatorio. Questo senso va definendosi collo sviluppo dell’aviazione. Vi sono aviatori capaci di orientarsi senza bussola nella nebbia più fitta.
3. Senso tattile a distanza. Lo si chiama presentimento. Sarebbe meglio chiamarlo pre-sensazione: – parlare di una persona o cosa, e vederla comparire poco dopo; gridare prima di avere urtato, nel buio, un corpo resistente.
4. Senso delle spalle. Questo senso tattile a distanza è indubbiamente localizzato nelle spalle. L’uomo che è specialmente premunito nella parte anteriore (occhi, mani, unghie) ha nelle spalle un senso più o meno sviluppato che avverte l’avvicinarsi di una persona amica o nemica. Si sviluppa, questo senso, particolarmente nei ladri e in genere in tutti gli esseri minacciati di arresto o di morte.
Questo senso diventa senso della groppa, negli animali, e specialmente nei felini. Da studiarsi sul gatto in una camera buia.
5. Senso tattile dell’identità fisica. Questo senso non si può studiare che nei rari momenti in cui, per effetto di un’eccesiva stanchezza fisica o di un intorpidimento dovuto al sonno, esso si sfascia.
6. Senso del bersaglio, o mirino del fucile umano. Punto estremo di una linea ideale che seguono necessariamente i nostri cazzotti in una lotta.
7. Senso musicale o tempismo fisiologico. Punto di contatto tra la nostra pelle e l’infinito-tempo-spazio che ci avvolge. Lo si può chiamare anche senso del ritmo corporale. Questo senso si sforza di armonizzare il nostro corpo col ritmo della terra e col ritmo planetario. Questo tempismo lo si avverte talvolta in una lotta, quando illogicamente si sente venuto il momento di scatenare un pugno. Anche nella discesa precipitata da un’alta montagna.
8. Senso della superfatica-forza. Una fatica eccessiva genera una nuova forza. Lo notano gli artisti creatori alle punte estreme dei loro sforzi cerebrali.
9. Senso fisico della velocità. Senso corporale che misura le diverse rotture dell’atmosfera attraversata.
10. Senso-tatto del livello. È rivelato dal malessere che un oratore prova talvolta nelle gambe e nei piedi mentre cammina su una ribalta troppo alta.
11. Senso-tatto chirurgico. Talvolta il chirurgo che per la prima volta visita un ammalato e gli trova una febbre altissima non ne trae apprensione eccessiva, poiché sente che quella febbre è abituale.
12. Senso carnale materno. Dramma di forze benefiche che si svolge fra le mani della madre e le guance del suo figlio dichiarato inguaribile dalla scienza.
Nuove tavole tattili
Ritratto fisio-psico-tattile di Marinetti
Blocco centrale generatore. Ruvidità di elemento, rotondità senza rudezza, potenza morbidezza al centro che svela la sensibilità dell’essere. (Spazzola mista di calore = aspirazioni nella vita. Blocco di roccia e legno = potenzialità massima. Spugna = porosità all’ambiente.)
Scivolamento in ritmo levigato. Creazioni sicure. (Lamine argentate). Con dolore e rudezza e animalità nel piano; impossibilità di fermarsi (carta-vetro-pelo ruvido).
Vitalità. Muscoli scattanti, nudi (gomma naturale). Muscoli teneri (gomma felpata). Muscoli umani (gomma coperta di pelle). Muscoli tesi verso l’assoluto (gomma fasciata d’argento).
Volontà tagliente d’innovatore. (Elemento che ferisce per differenziarsi = pietra acuminata.)
Creazione. Ponti nell’azzurro e salti nello spazio. Morbidezza su fili e curve che avvolgono lo spazio (lamina di metallo coperta a tratti, a zig-zag.)
Sprofondamento nel dolore. (Taglio aspro della lamina, contorsione nella scesa, e attrazione.)
Abbandono verso tenerezza, amore, umanità, dolcezza. (Zone calde di stoffe – pelle sempre meno ruvida – velluto – in giri concentrici al nucleo calore di piume) [pausa].
Slancio verso l’infinito con forza perpendicolare. (Lamina d’acciaio rivestita di argento nell’ultima parte.)
Tavola tattile di paesaggio arido
Partendo da un’altura semiarida (spazzola normale), si scende in zona ruvida viva con intensità laceranti (pinastri con rovi), poi in zona aspra (spazzola dura) zona vegetale-umana quasi spenta e madida dal grigiore atmosferico (alghe secche, sughero).
Una irritazione improvvisa (grattugia), dopo di che si ricade nella sintesi delle sensazioni tattili precedenti, diventate quasi astratte, sempre più vaghe (su carte-vetro di diverso grado, paglia ed erbe ruvide disposte a fasce simmetriche).
Tavola tattile astratta della conseguente nostalgia di morbidezze-calore
La tavola tattile precedente si lega a questa mediante la cartavetro, che dalla sintesi di sensazioni astratte vaghe passa alla noia (zona vasta di carte-vetro sulle quali le mani devono indugiare).
Ribellione della sensibilità (spazzola dura e roccia liscia) che crea ruvidezze ammorbidite (grattugia coperta di seta stoffa spugna) scivolando (pelle) su una nostalgia progressiva di morbidezze volumi (seta e lana imbottita, pelle rigonfia, lana calda ondulata) fino a zone di calore materno (lana dei Pirenei) calore amoroso (raso di lana e seta) tenerezza (piume velluto seta) fino a un riposo astratto levigato, frigido.
Tavola tattile astratta di volontà dinamica aggressiva
Dal riposo si passa nel centro alla volontà consolidata in masse lanciate (cuoio curvo – cilindro di legno – parallelepipedo di legno – cilindretto di pietra levigata) poi velocità accelerata e balzante su ostacoli e attriti senza e con binari (grosso birillo, blocchi ottagonali di legno, ponte di sughero).
Ondate pure di velocità striscianti, meno striscianti, aeree (ponte di metallo, palle girevoli di legno, cilindro liscio di legno, ponte sul vuoto di metallo fasciato di stoffa).
Piano aereo liscio di volo (carta argento).
Nuove esperienze tattili
Il futurista Maga propone per le esperienze tattili:
1. una scatola a molti scompartimenti disuguali da empire con materie diverse di colore diverso;
2. un rosario di pallottoline di sostanze diverse, infilate a distanze disuguali. Le mani si allenerebbero così a distinguere nel buio: marmo, ferro, corallo, polenta, pasta, tabacco, ecc.;
3. ritratti di persone composti di stoffe affini ai loro diversi temperamenti. Un uomo cinico e duro, con pelle di elefante. Un uomo forte e intelligente, con nervi di bue. Un uomo seducente e grazioso, con velluto seta sulle guance e foglie di rosa negli occhi.
Tutte queste ricerche ci conducono ancor più lontano, senza riposarci mai. Presenterò nel primo Congresso futurista italiano a Milano il 23 novembre le nuove ricerche sul Tatto fatte da Charles Henry, direttore del Laboratoire de Phisiologie des Sensations de la Sorbonne.
F. T. Marinetti