L'intermediario.

Sarti, barbieri e parroci – Occhio ai messaggeri! – Il caso di Gianciotto – Indiani antichi e moderni – La merce del mercante russo.

Ma lasciamo l'erudizione da parte: chi voglia, può ricorrere a tutta una biblioteca e si caverà il gusto di sapere quel che sia stato il fidanzamento ai tempi biblici, consultando il Vecchio Testamento, nell'India leggendaria, compulsando il Sahityadarpana, nel diritto longombardico e nei posteriori, leggendo la più semplice storia del diritto.

Certo, fin da quando il primo soffio del maggio odoroso spira sulle guance di una ragazza e canta le prime strofe di amore nel suo cuore, la figura del fidanzato appare, vaga e nebulosa, nello spirito femminile, in tutti i paesi del mondo, ed è apparsa in tutti i tempi.

Non si sa, forse, chi sia, ma si aspetta che venga: l'istituzione precede, nel desiderio, la persona.

C'è, a questo proposito, una graziosa strofetta veneziana, che rispecchia appunto questa aspettativa di un fidanzato ignoto che verrà dal fondo del Sogno come un cavaliere della leggenda.

È una ragazza alla finestra, che parla:

Me vogio maridar, e no so' a chi:
Se passa Nane, ghe vô dir de sì:
Se passa Toni, ghe vô far de oceto:
Se passa Bepi: siestu benedeto!

Naturalmente, si tratta di vedere chi passa prima, e chi, passando, si decide a... restare.

Ma Nane, Toni o Bepi, quando hanno visto la ragazza alla finestra e hanno fissato, con i primi segnali di amore, il punto di partenza della lunga trama, debbono tesserla, questa trama: e, perchè essa diventi della bella e solida tela per lenzuola, si rivolgono, assai spesso, all'intermediario.

Nove volte su dieci, infatti, l'aspirante fidanzato ha bisogno di un compagno, di un confidente, di un messaggero, per la domanda formale.

Questo intermediario non è lo stesso, in tutti i paesi. Presso i Bretoni, per esempio, come riferisce Angelo de Gubernatis in un pregevole libro sugli Usi e costumi nuziali, è... indovinate chi? Il sarto. È facile prevedere che, in quei paesi, questi operosi lavoratori abbiano trovato il modo migliore di farsi saldare le note dai loro giovani clienti. Voi immaginate, infatti, quali conseguenze disastrose avrebbe una missione così delicata affidata a un uomo al quale si dovessero parecchie centinaia di lire per abiti diversi, e come costui si vendicherebbe di un cattivo pagatore riferendo che, per sua speciale competenza, egli, che conosce i «costumi» del signore, può attestare che sono dei costumi... leggieri!

In Ispagna, sulla fede di Beaumarchais, pare che di questa funzione si incarichino a preferenza i barbieri: Figaro insegni!

Da noi, nelle campagne, spesso è qualche buon prete, il curato, il confessore: altre volte è un parente del fidanzato o una comare. Le donne, si sa, in questo genere di cose ci mettono un grande zelo e, se hanno giurato di far maritare due, finiscono col riuscirci!...

Nella buona società, però, l'etichetta prescrive che, tastato il terreno per mezzo di terzi, la domanda ufficiale sia fatta dal padre, il quale chiede, per una vecchia formula convenzionale, la mano della sposa. Perchè la mano soltanto, non si sa, ammenocchè non sia per la ragione importante che, avuta appena la mano, il fidanzato è obbligato a infilarvi l'anello.

L'anello, infatti, è stato da secoli il simbolo del fidanzamento: i romani, al tempo di Plinio lo davano in ferro. (Gente economica, quella!) In qualche paese, come nell'Arpinate o a Fenestrelle, è, secondo afferma il de Gubernatis, di argento. Ma in ogni altro paese è d'oro, e con brillanti, anche, quando si può.

Anche l'anello, come la promessa, può inviarsi per procura: è regola di prudenza, però, scansare due categorie di intermediari: le persone sospette, che potrebbero portarvi via l'anello, se di valore (articolo 417 codice penale), e i giovanotti intraprendenti, che potrebbero portarvi via.... la sposa. Ricordate il caso del povero Gianciotto, che inviò suo fratello Paolo a fidanzarsi per procura a Francesca, la bella figlia di Guido da Polenta? Francesca prese sul serio la procura e Paolo prese sul serio... Francesca. E Gianciotto dovette ricorrere allo spadone per disfare gli effetti di un legame che doveva essere formale e che diventò effettivo e procurò a lui dei fastidi e alla letteratura italiana non meno di una dozzina di Francesche da Rimini, senza contare, Dio ne scampi, quelle che potrebbero venire domani!

Gli indiani antichi, appunto per evitare inconvenienti, solevano mandare gli intermediari a coppie, come i carabinieri, perchè si sorvegliassero tra loro. Questi messaggieri, come riferisce l'autore già citato, partivano dalla casa dello sposo carichi di benedizioni e di frutta fresche e si recavano dal padre della sposa, a cui presentavano le loro credenziali e tessevano la genealogia dello sposo e la sua apologia, stando seduti verso occidente, mentre la famiglia della sposa sedeva verso oriente. È strano come potessero intendersi avendo due punti di.... vista così opposti, ma, infine, l'intesa finiva con l'esserci, e il segno dell'accettazione era un gesto paterno che toccava la coppa delle frutta. Dopo di che, gli ambasciatori si affrettavano a mettere quella coppa sul capo della sposa come simbolo di fecondità. Ciò che ha spinto qualche studioso delle antichità e delle carte da giuoco, insieme, a far rimontare a questa cerimonia indiana l'origine della donna.... di coppa.

In una speciale casta di indiani, oggi, lo sposo, prima di fare la sua domanda, si purifica con un'offerta a una divinità e un pellegrinaggio a un lontano tempio famoso: senonchè, appena uscito dal suo villaggio, il futuro suocero lo ferma, gli domanda dove va, e, per farlo desistere dal viaggio, gli offre la figliuola. Il pellegrino, naturalmente, l'accetta, e il viaggio non ha più luogo, perchè presso quei popoli felici il viaggio di nozze non esiste. In Russia, nel governo di Mosca, c'è un'altra usanza; il messaggero, che è spesso un parente dello sposo, picchia ad un finestra della sposa. Il padre domanda: Chi è? Risponde: Sono un mercante di passaggio e porto merce buonissima per voi, se la volete. Il padre dice: Entrate. Dopo di che si mettono a discorrere, mentre la figliuola origlia alla porta per preparare il gentile volto alla più grande sorpresa, quando le daranno la notizia che le strapperà una discreta dose di lacrime alle belle pupille: la dose di cui ogni cara creatura femminile dispone per i.... casi urgenti della vita.

In qualche altra provincia russa l'accordo tra i suoceri è sanzionato da un batter di mani reciproco, come si fa tra i nostri bimbi per riscaldarsi e come usano in certi paesi della Toscana e anche dell'Abruzzo i contadini, che battono e stringono le destre per stipulare un contratto alla fiera.

Comunque sia, con la coppa o col battimano, con la domanda aperta o col simbolo la cosa è accettata e il fidanzato entra in funzione ed assume le sue qualità, cominciando, naturalmente con l'adempire al primo dei suoi doveri: il regalo.

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