11. Sull'alienato rinchiuso a Bicétre con il nome di «Auguste Laplace».

Nel diario–giornale di Philippe Pinel compare, in data 27 febbraio 1795, una nota circa un internato, che risulta essere al secondo soggiorno a Bicêtre, registrato col nome di Auguste Laplace. A quanto riporta Pinel, il paziente presentava orribili cicatrici sul volto. Il naso era stato strappato, asportato quasi di netto. Al paziente era stata applicata una protesi di cuoio, che contribuiva, stando all’estensore del diario, a conferirgli «un’aria tetra e trista».

Pinel descrive il delirio di questo soggetto in una pagina di singolare efficacia:

Il paziente non pare conservare memoria di sé, se non per quanto riguarda alcuni eventi dell’infanzia, e non ricorda né il suo precedente periodo di internamento, né alcuno degli episodi che si riferiscono ai nostri precedenti rapporti. Non pare consapevole, per la maggior parte del tempo, della sua mutilazione e del suo aspetto ripugnante. Solo quando coglie il proprio riflesso in un vetro, in uno specchio o in una pozza d’acqua, la consapevolezza della menomazione, in tutta la sua evidenza, si affaccia alla coscienza e determina crisi violente.
In particolare, il soggetto attraversa lunghe fasi affabulatorie, in cui racconta degli avvenimenti che occorrono in quella che parrebbe la corte di qualche sovrano orientale. Queste fasi possono durare giorni e giorni.
Il paziente parrebbe identificarsi con un personaggio storico e si rivolge al sottoscritto con il nome del sovrano «Cosroe» o «Re dei Re». Esorta gli altri pazienti a schierarsi con tutte le forze dalla parte del bene, che personifica in una divinità degli antichi Persiani, Ōrmazd. Nei suoi deliri, pare riferirsi a figure della vita pubblica di anni recenti. In particolare, si riferisce a Robespierre e a Saint-Just alle volte come manifestazioni di Ahriman, che definisce come «l’avversario», o semplicemente «il male». Alle volte però gli stessi personaggi vengono citati o presentati come «Arcangeli» di Ōrmazd. Viene generalmente evitato e temuto dagli altri pazienti, se si fa eccezione per una piccola cerchia alla quale assegna immaginari compiti e doveri d’etichetta nel contesto delirante che abbiamo descritto.

Nelle pagine seguenti del diario scompare ogni riferimento a questo paziente, che peraltro Pinel smetterà di visitare dal 29 aprile, giorno del suo effettivo trasferimento alla Salpêtrière.

Nei registri di Bicêtre non è riportata la data dell’eventuale dimissione, né quella della morte dell’alienato Laplace.

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