II.

Ultimi d'una stirpe di titani,

progenitori di più eccelsi eroi,

or che faremo?... Quale, ora, da noi

prova attende, alba vergine, il domani?...

 

Sparvero i lari, i codici, i messali,

i crocifissi dalle tese braccia

consolatrici: inabissò ogni traccia

di civiltà negl'ìnferi letali.

 

O mio compagno atletico, rammenti

tu il tuo nome?... e tu, fiore di dolcezza,

femmina bella come la bellezza,

che smarrita mi guardi e non mi senti?...

 

E tu, che ascondi dietro il fronte enorme

la scïenza dei secoli;—e de' tuoi

volumi, ove scrutasti il prima e il poi,

l'ammasso in gora senza scampo dorme?...—

 

E tu, che sulle storte gambe reggi

ligneo torso nodoso, uso al travaglio

di leva?... e tu, che corda di bavaglio

tessevi un dì, tessendo all'uom le leggi?...

 

E tu, donna, che porti sulle labra

impresso il bacio d'una moltitudine?...

Tu, ch'eri ladro?... tu, che in solitudine

scandagliavi l'insonne anima scabra?...

 

Novello nome per virtù novella

venga a ciascun dal limpido lavacro

donde ei, fanciullo primigenio, il sacro

cammino imprenda verso nova stella!...

 

Sia rimesso a ciascuno il suo peccato

s'egli peccò secondo la scomparsa

legge:—maravigliosa anima, apparsa

dal caos, prima di te nulla era nato!...

 

Parli e agisca ciascun secondo il detto

della sua verità, nuda ed eterna

come quella che i sommi astri governa

e un perchè impone all'albero e all'insetto:

 

ciascun discopra, invïolato, il volto

della sua verità dall'ombra trista:

per la bellezza che non fu ancor vista,

per l'amore che ancor non fu raccolto.

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