II.

Salvation Army.

Salvation-Army! ...—Senza nome e senza
patria, per tutti i lastrici del mondo

e le case perdute e il trivio immondo,

gettare, in gaudio, la mia pia semenza:

 

essere una, ed esser mille e più di

mille: nei bassi vicoli e nei covi

discendere, ove ingurgitan, da nuovi

e vecchi sbocchi, delinquenti, drudi,

 

vittime stanche, femmine da conio,

Barabba e Alfonso, Maddalena e Taide,

e turbe vaporanti dalle laide

carni dell'alcoöl l'arso demonio:

 

dove, figlia dell'ombra, la miseria

s'accoppia al vizio e genera il delitto,

tutta avventarmi, col vibrar diritto

della siringa in una guasta arteria!...

 

Essere una, e mille, e più di mille.

Esser piccola e pallida, e risplendere

quale una torcia, e alla mia fiamma accendere

umane innumerevoli scintille:

 

e sentir che, da esse, opache turbe

potrebber forse divampare in roghi

devastatori del mal seme, in roghi

d'anime, illuminanti i campi e l'urbe:

 

per la carne che soffre e per l'anelo

amor che l'arde, pel sottil sarmento

e il magnifico incendio, essere il vento

che sospinge le fiamme insino al cielo.