Sole, di fronte. Non c'è più nessuno.
Chi odiammo, è lunge. Anche chi amammo, è lunge.
Voce amica o nemica a noi non giunge
più. Laggiù in patria, non ci attende alcuno.
Per nostra ferma volontà compiemmo
questo distacco. E lacerammo il nodo.
Ma il membro donde si sconfisse il chiodo
dà sangue. Anima mia, che mai facemmo?...
Tu mi rispondi:—Quel ch'è necessario.
Lascia che sgorghi il sangue ch'è corrotto.
Poter di rinnovarsi in puro fiotto
lascia al torrente impetuoso e vario.
La vita è bella in quanto è forza, calda
entro il tuo pugno: d'altri, che t'importa?...
Se non sai dominarti, ed a te scorta
essere, qual virtù ti sarà salda?...
Io voglio che tu giunga a tale eroica
cima, che il nulla pel tuo cor sia tutto,
e il tutto nulla; e quel che fu distrutto
seme prepari ad altre messi, o stoica.—
*
E ancor mi dici: (e tal silenzio è intorno
che il battito dei polsi nell'orecchio
mi suona)—Guarda a me come a uno specchio
terso, nella tua notte e nel tuo giorno.
Io sono eterna. Il mondo è in me riflesso.
Nella mia voce udrai tutte le voci
che vuoi, canore, tenere, feroci,
false, sublimi. Io ti sarò da presso
e da lontano, come tu vorrai:
penetrerò per te la vôlta cava
dei cieli, e sarò in te, simile a schiava
accosciata nell'ombra. E mi amerai
d'amore. Ah, nessun mai suddito e donno
tu avuto avrai come la mia presenza
compatta ed invisibil, coscïenza
e senso, in te vivente anche nel sonno!...
Tanto, che della morte avrai paura
sol perchè allora io ti sarò divulsa
dal corpo: e me ne andrò, tragica espulsa,
te dai cieli implorando, o creatura.