ALBA

Un sogno risvegliò l'adolescente.

Oh, dolce!... Uno sfogliarsi di corolle

sulla sua bocca e sul suo cuore, folle

per la delizia d'essere vivente.

 

E balzò a terra, bianca in quel divino

languir dell'ombra e delle stelle,—quando

nell'aria che pare èsiti tremando

non è più notte e non è ancor mattino.

 

A piedi ignudi sul balcon, soave

e ardente, a sè chiamò l'alba virginea:

l'assaporò fino all'estrema linea

del cielo, ove il sol nasce al suon dell'ave.

 

Pensò i giardini prossimi a fiorire,

l'attender calmo delle forze intatte,

le gemme dei roveti entro le fratte,

l'acerba novità del divenire.

 

—Buon dì, primo stormir d'ali e di foglie.

Buon dì, nuvole rosa e peschi rosa.

Ho quindici anni. È troppo dolce cosa

vivere, quando il cuore è sulle soglie.

 

Chi è colei che vien dall'alto, ed ha

ancor fra i veli qualche stella spersa,

mentre la faccia è già tutta sommersa

nella luce?... sei tu, Felicità?...—

Share on Twitter Share on Facebook