Capitolo II. Delle Macchine da Tirare.

Parleremo prima di quelle, che si costruiscono per i tempj, o per altra opera pubblica, (Tav. XXIV. fig. 1. 2.) le quali si fanno così. Si prendono tre travi AAA proporzionati alla grandezza de’ pesi, e legati in cima con un cavicchio B si alzano, slargandoli da’ piedi, dopo d’avere legate delle funi alle teste; e queste sono quelle, che distribuite intorno intorno, servono per tener fermi i travi alzati. Si attacca in cima una carrucola C, detta ancora taglia: nella carrucola vi vanno due girelle, che girano intorno a’ loro assi, e per la girella superiore si passa il menale DD: questo si cala, e si passa attorno alla girella inferiore della carrucola di sotto E, poi si riporta attorno alla girella inferiore della taglia superiore, e si fa calare alla inferiore, legandosi il capo d’essa fune a un buco F della medesima: l’altro capo della fune si attacca al di sotto della macchina. Ne’ piani poi esteriori de’ travi, ove sono questi slargati, si attaccano gli anelli GG, dentro i quali si ficcano le teste de’ perirochj H, sicchè vi giri con facilità l’asse. Questo perirochio ha verso le punte due buchi II in tal maniera, che vi entrino le manovelle KK. Finalmente si attaccano alla carrucola inferiore le forbici di ferro L, le punte delle quali si adattano a’ buchi fatti nella pietra; e poichè si è legato il capo della fune all’asse, e le manovelle mosse lo girano, la fune ravvolgendosegli intorno si stira, e così solleva i pesi a quell’altezza, ove bisogna al lavoro.

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