Capitolo II. Dell’Acqua Piovana.

L’acqua perciò, che si raccoglie dalle piogge, ha qualità più salubri, essendo una collezione delle più leggiere, e più sottili particelle di tutti i fonti, le quali per il moto dell’aria scolano, e sciolte dalle tempeste, cadono sopra la terra. Anzi la ragione, per cui non cadono così spesso le piogge sulle pianure, quanto sui monti, o vicino a’ monti, si è, perchè i vapori sollevati dalla terra allo spuntar del sole, in qualunque parte del cielo si drizzino, spingono l’aria, e messi una volta in moto, per il vacuo che li lasciano dietro, ricevono impeto dall’aria, che loro corre appresso. Quest’aria, mentre scorre spingendo ovunque gli umori che gli vanno innanzi, forma le aure, e i fossi, e le accelerate onde de’ venti. I venti poi, dovunque si vadano, estraggono da’ fonti, da’ fiumi, dalle paludi, e dal mare, quando sono tali luoghi riscaldati dal sole, i vapori condensati, e così si formano in alto le nuvole: queste sostenute da’ venti, giungendo in faccia a’ monti, trattenute da questi, e dalle tempeste, diventano gonfie e pesanti, onde disciogliendosi si spandono, e si diffondono sopra la terra.

Ma che i vapori, le nuvole; e le umidità nascano dalla terra, viene dal tener questa dentro di se e gran calori, e smisurati venti e freddi umori, e gran copia d’acqua. Perciò col freddo della notte escono col favor delle tenebre i venti, e s’innalzano da’ luoghi umidi le nuvole, il sole poi nascendo percuote col suo vigore il globo della terra, e allora l’aria riscaldata dal sole solleva dalla terra colle rugiade i vapori. Se ne può vedere un’esempio nei bagni, poichè sopra nessuna volta de’ bagni caldi vi possono essere fonti, ed all’incontro l’aria che vi sta, venendo riscaldata dalla veemenza del fuoco della fornace, estrae l’acqua da’ pavimenti, e seco la trasporta sulla volta, e ve la sostiene; ciò perchè i caldi vapori si sollevano sempre in alto, e al principio per la leggerezza non ricadono, ma subito che si trova raccolta più quantità d’umido, non può reggervi per il peso, ma gocciola sopra il capo di quei, che si lavano.

Della stessa maniera dunque l’aria aperta, ricevendo calore dal sole, succhiando da per tutto i vapori, gl’innalza. e gli unisce in nuvole: poichè la terra percossa dal caldo caccia fuori l’umido, per appunto come manda fuori il sudore il corpo umano per il calore. Fanno ciò chiaro i venti, fra i quali quei, che vengono da’ luoghi freddissimi, cioè la tramontana, e il greco, spirano soffj secchi, e asciutti: l’ostro, e gli altri, che spirano dalla parte del corso del sole, sono umidissimi, ed apportano sempre piogge, perchè vengono riscaldati da regioni calde, e lambendo estraggono da tutte le terre vapori, e gli trasportano alle regioni settentrionali.

Che così sia, possono servir di prova le sorgenti de’ fiumi, le quali, come si trovano segnate nelle carte geografiche, o descritte, sorgono la maggior parte, e le più grandi dal settentrione. Ecco primieramente nell’India, il Gange, e l’Indo sorgono dal monte Caucaso: nella Sorìa, il Tigri e l’Eufrate: nell’Asia, e specialmente nel Ponto, il Boristene, l’Ipani, il Tanai: ne’ Colchi, il Fasi: nella Gallia, il Rodano: nella Belgica, il Reno: di quà delle Alpi, il Timavo e il Pò: nell’Italia, il Tevere: nella Maurusia, detta da’ nostri Mauritania, dal monte Atlante il Diri; il quale, sorgendo dalle parti settentrionali, gira per l’Occidente verso il lago Eptabolo, ove cambiando nome si chiama il Nigro, indi dal lago Eptabolo scorrendo sotto monti deserti passa verso i luoghi meridionali, e sbocca nella palude Coloe, la quale circonda la Meroe regno degli Etiopi meridionali: passa da queste paludi a girare presso i fiumi Astasoba, e Astabora, ed altri molti, e fra’ monti giunge alla cataratta, onde, precipitandosi verso il settentrione, giunge fra l’Elefantide e Siene, e i campi Tebaici dentro l’Egitto, ove poi si chiama Nilo. Che l’origine del Nilo cominci dalla Mauritania, si ricava sopra tutto, perchè dall’altra parte dello stesso monte Atlante sonovi altre sorgenti, che corrono verso l’Oceano Occidentale, ed ivi nascono l’icneumoni, i coccodrilli, ed altre bestie, e pesci di simile natura, eccetto che gl’ippopotami.

Giacchè dunque tutti i gran fiumi si veggono nelle carte geografiche correre dal settentrione, ed all’incontro le terre dell’Affrica, perchè sono nelle parti meridionali, e sottoposte al corso del sole, tengono nascosti i loro umori, pochi fonti, e rari fiumi, ne siegue, che debbano essere molto migliori quelle sorgenti, che riguardano o tramontana, o greco: purchè però non s’imbattano in terre sulfuree o alluminose, o bituminose: perchè allora si cambiano; e calde o fredde che sieno, mandano fuori le acque di mal odore e sapore. Non è già, che le acque sieno di lor natura calde, ma è l’acqua fredda stessa, che se scorrendo s’imbatte in un luogo caldo, si riscalda, ed esce per i pori calda fuori della terra, onde nemmeno può rimanere lungo tempo tale, ma in breve diventa fredda: quando che se fosse di natura calda, non perderebbe mai il suo calore; come al contrario il sapore, l’odore, ed il colore non lo perde, perchè vi rimane naturalmente intinto e mescolato ne’ pori.

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