Essendosi spiegate le origini e le invenzioni de’ generi delle colonne, parmi non fuori di proposito il trattare anche dei loro ornamenti, (Tav. IV. fig. 3.) e come, e con quali principj sieno stati ritrovati. In ogni edifizio si situa nella parte superiore la travatura, nella quale vi sono diversi nomi; e sono diversi i nomi, come sono diversi gli usi. Travi si dicono quelli, che si pongono a traverso sopra le colonne, o pilastri, o teste di muro: formansi i palchi di Travicelli, ed Assi: ne’ tetti poi, se lo spazio è molto largo, vi vuole in cima al comignolo l’Asinello aa, in latino columen, onde il nome di column æ a’ Monachi ee: le Asticciuole bb, e le Razze dd: ma se lo spazio è minore, fa d’uopo del solo Asinello aa: in tutti i tetti poi vi sono Puntoni cc, i quali sporgono fino alla gronda: sopra i puntoni vengono i Paradossi ff; e sopra questi, sotto i tegoli i Panconcelli gg, i quali sporgono fuori del muro in guisa che lo cuoprono coi loro sporti. Così ciascuna cosa ha il proprio luogo, la propria specie, ed il proprio ordine.
Or da queste cose, e da questi lavori di legnami hanno poi gli artefici preso ad imitarne la disposizione nelle fabbriche de’ tempj colle loro sculture sì in pietre come in marmi: ed hanno creduto di doversi seguire queste invenzioni, perchè gli antichi fabbricatori edificando in un certo luogo, poichè ebbero situati i travi con un capo sul muro di dentro, e coll’altro sull’esterno tanto che sporgevano anche fuori, empirono di fabbrica lo spazio rimasto fra’ travi, e sopra vi fecero le cornici, ed i frontespizi ornati di buona maniera: indi segarono a linea ed a piombo delle mura tutte quelle punte di travi, che sporgevano in fuora; e perchè parve poi brutto quell’aspetto, affissero sulla testa tagliata de’ travi delle tavolette a quella foggia, che si fanno ora i triglifi, e le dipinsero con cera turchina, acciocchè i tagli de’ travi rimanendo coperti non offendessero la vista. Così le segature de’ travi coperte a figura di triglifi vennero a formare nelle opere Doriche la metopa, ed il triglifo.
Cominciarono gli altri poi in altre opere a cacciar fuori a piombo sopra i triglifi le teste de’ puntoni, contornando quella parte, che sporgeva; quindi siccome dalla disposizione de’ travi nacquero i triglifi, così dallo sporto dei puntoni i modiglioni sotto il gocciolatojo. Perciò anche ne’ lavori di pietra e di marmo si formano di scultura i modiglioni inclinati, perchè è una imitazione de’ puntoni; e questi necessariamente si hanno a porre inclinati per lo scolo delle acque. Questa è dunque l’origine de’ Triglifi, e de’ Modiglioni nelle opere Doriche. Ne può essere, come malamente hanno detto alcuni, che i triglifi figurino finestre; perchè i triglifi si pongono nelle cantonate, e sopra i mezzi delle colonne, ne’ quali luoghi ripugna alla natura l’esservi finestre: imperciocchè, se mai vi si facessero, si slegherebbero le unioni degli angoli degli edifizj. Oltre di che, se dove sono ora i triglifi, si stima esservi stati i vani delle finestre, si potrebbe per la stessa ragione dire, che anche i dentelli ionici occupassero i luoghi delle finestre; ed in fatti tanto gli spazj, che sono tra i dentelli, quanto quelli fra i triglifi si chiamano Metope: Opas chiamano i Greci i letti delle travi e de’ panconcelli, ed i nostri cava columbaria: onde presso loro è detta Metopa quell’intervallo, che è fra due letti di travi. Quindi siccome è nato nelle opere Doriche l’uso de’ triglifi, e de’ modiglioni, così anche nelle Joniche quello de’ dentelli; e siccome i modiglioni figurano gli sporti de’ puntoni, così i dentelli Jonici fanno le veci degli sporti de’ panconcelli. . Quindi è che fra i Greci non vi è stato, chi avesse posti i dentelli sotto i modiglioni, perchè non è naturale, che stieno i panconcelli sotto i puntoni. Perciò se nelle copie si metterà sotto quel, che nel vero si pone sopra i puntoni ed i paradossi, sarà un’opera difettosa. Parimente gli antichi non approvavano, nè mettevano modiglioni o dentelli ne’ frontespizj, ma gocciolatoj semplici; e la ragione si è, perchè nelle facciate de’ frontespizj non vi possono essere, e molto meno sporgere i puntoni ed i panconcelli, i quali debbono essere situati in pendio verso i fianchi, ove sono le gronde. Stimavano in somma, che quello, che non può sussistere veramente e realmente, non possa nè anco essere approvato, ancorchè fatto in apparenza: imperciocchè tutte le cose sono state cavate dalle vere proprietà e costumanze della natura, trasportate poi ad abbellire e perfezionare le opere; e non approvavano se non quelle cose, le quali possono in disputa esser sostenute con ragioni cavate dalla verità. Quindi da questi principj hanno tratte le simmetrie e le proporzioni, che ci han lasciate stabilite per ciascuno ordine; ed io senza allontanarmi dal loro istituto, siccome ho parlato già delle maniere Jonica, e Corintia, brevemente ora esporrò la Dorica, e tutta la sua formazione.