I Greci formano il Foro quadrato con porticato doppio e spazioso, e lo adornano di spesse colonne e corniciamenti di pietre o di marmo; sopra poi vi formano de’ palleggi su i palchi. (Tav. XIV. e XV.) Nelle città d’Italia però non si può fare della stessa maniera, perchè per antica costumanza si sogliono nel foro dare al popolo i giuochi gladiatorj. Quindi per comodo degli spettatori bisogna fare piu spaziosi gl’intercolunnj, e sotto i portici intorno intorno situare botteghe di prestatori, e con tavolati superiori formar delle logge, le quali servano pel comodo, e traffico pubblico.
La grandezza del Foro deve essere proporzionata alla quantità del popolo, acciocchè, o non sia stretta la capacità riguardo al bisogno, o non sembri troppo deserto il Foro per la scarsezza del popolo. La larghezza bensì si determina prendendo due delle tre parti della lunghezza; perchè così sarà bislunga la figura, e comoda la disposizione per la qualità degli spettacoli.
Le colonne del piano superiore (Tav.XIV.eXV.) si faranno un quarto più piccole delle inferiori; e ciò, perchè le inferiori, che debbono sostener peso, hanno ad essere più forti delle superiori: oltre che bisogna imitare la natura de’ vegetabili, cioè, fare come osserviamo negli alberi diritti, quali sono l’abete, il cipresso, e il pino, nessuno de’ quali evvi, che non sia grosso presso le radici, e che siccome cresce, non si avanzi in altezza con un’egual natural ristringimento fino alla cima. È giusto dunque anche secondo la natura de’ vegetabili, che le parti superiori siano più piccole delle inferiori e di altezza, e di grossezza.
Le Basiliche unite a’ Fori si hanno a situare nell’aspetto più caldo, acciocchè possano i negozianti radunarvisi l’inverno senza sentire l’incomodo della stagione. Le loro larghezze non saranno meno della terza parte, nè più della metà della lunghezza, se non nel caso, che la natura del luogo nol permettesse, ed obbligasse a mutar simmetria. E se il luogo fosse più lungo del bisogno, si situeranno piuttosto nell’estremità le Calcidiche appunto, come si veggono nella Basilica Giulia Aquiliana.
Le colonne delle Basiliche si hanno a fare alte tanto, quanto sono larghi i portici. Il portico sarà largo per la terza parte del vano di mezzo. Le colonne superiori saranno più piccole delle inferiori colla regola detta di sopra. Il parapetto, che va fra le colonne superiori, sarà anche un quarto meno di esse colonne: questo riparo serve, acciocchè non siano veduti dai negozianti quei, che spasseggiano su i palchi di essa Basilica. L’architrave, il fregio, e la cornice si caveranno dalle proporzioni delle colonne, (Tav. XIV. e XV.) colle regole dettate al libro terzo.
Non avranno però minor maestà e bellezza le Basiliche fatte a quel modo, come quella, che ho disegnata e diretta io nella colonia Giulia di Fano, le proporzioni, e simmetrie della quale sono le seguenti. La volta di mezzo fra colonne e colonne è lunga piedi 120. larga 60. Il portico attorno alla volta, cioè fra il muro e le colonne, largo piedi 20: le colonne in tutta l’altezza, compresi anche i capitelli, sono di piedi 50. e grosse 5.: hanno queste attaccati alla spalla pilastri alti piedi 20. larghi 2. e½, doppj 1. e ½: questi sostengono i travi, sopra i quali posano i palchi laterali dei portici. Sopra di essi si alzano altri pilastri alti piedi 18. larghi 2. doppj 1.: questi reggono i travi, che sostengono i puntoni, e i tetti de’ portici, i quali rimangono più bassi della volta. Gli spazj, che restano fra gl’intercolunnj da sopra l’architrave de’ pilastri fino a quello delle colonne, servono pei lumi. Le colonne dalla parte della larghezza della volta, comprese quelle de’ cantoni a destra e a sinistra, sono quattro per parte: nella lunghezza, ove attacca al foro, con quelle delle cantonate sono otto: dal lato opposto poi con tutte le cantonate, sei; ciò, perchè da quella parte non si sono poste le due di mezzo, per non impedire l’aspetto del vestibolo del tempio di Augusto, il quale appunto sta situato nel mezzo del muro di detto fianco della Basilica, e riguarda il mezzo del foro, ed il tempio di Giove. In questo tempio di Augusto evvi anche il Tribunale in forma di semicerchio scemo. La larghezza di fronte di questo semicerchio è di piedi 46, lo sfondato di piedi 15: il tutto fatto, acciocchè i negozianti, che sono nella Basilica, non dessero impedimento a coloro, che stanno avanti i magistrati.
Sopra le colonne girano intorno intorno gli architravi composti di tre legni di due piedi l’uno concatenati: questi travi, giunti che sono nelle terze colonne della parte interna, voltano verso i pilastri dell’antitempio, e giungono a toccare il semicerchio a destra e a sinistra.
Sopra questo architrave a piombo de’ capitelli vi sono situati de’ pilastretti per sostegno alti piedi tre, larghi per ogni lato quattro, sopra de’ quali posano de’ travi ben lavorati e commessi di due travi da due piedi; e sopra questi posano le asticciuole colle razze corrispondenti nel fregio sopra i pilastri o mura dell’antitempio, e sostengono un solo tetto per il lungo della Basilica, e un’altro dal mezzo di quella sin sopra l’antitempio. Così questo doppio ordine di frontespizj formato da coperti laterali, e da quello più addentro della volta maggiore, fa un’aspetto grazioso. Come ancora l’aver tolti i corniciamenti e i parapetti, e l’ordine superiore delle colonne scema il fastidio del lavoro, e molta parte della spesa. Ed all’incontro le colonne così inalzate, per quanto è tutta l’altezza fin sotto i travi della volta, sembrano dar risalto alla spesa, e maestà al lavoro.