Finito il trattato de’ pavimenti, segue ora quello dell’intonaco. E verrà questo a dovere, se scelte le migliori pietre di calce si lasceranno macerare per molto tempo prima di adoprarle, acciocchè se mai vi sarà qualche pietra poco cotta nella fornace, col lungo fermento ridotta dall’acqua a spegnersi, si lieviterà egualmente anch’essa; imperciocchè, se si adoprerà fresca e non macerata, stesa che sia, getterà fuori delle bullette per le pietruzze crude rimasevi nascoste, le quali pietruzze sono quelle, che messe in opera, quando vanno a stemperarsi, rompono e guastano il liscio dell’intonaco.
Quando dunque si sarà fatta a dovere la macerazione, e nella preparazione si sarà usata tutta la cura, si prenda la zappa, o sia ascia, e si asci, come si fa de’ legnami, la calce macerata nella fossa: se s’incontreranno colla zappa delle pietruzze, non sarà spenta a dovere: se uscirà fuori il ferro asciutto e netto, segno è che la calce sia magra e secca; ma se poi sarà grassa, e ben macerata, mostrerà essere stemperata a dovere, attaccandosi come colla al ferro. Allora si accomodino le macchine, e si faccia l’ammannimento nelle volte delle stanze, qualora non sieno queste a palchi.