*

Dacchè la calda stagione ora incominciata, Pietro con gli altri giovani pastori soleva recarsi a dormire sur un alto impalcato di legno, deposito della paglia, e all'aria aperta. Ora dunque una notte egli si sentì chiamare da basso, nell'ombra:

– Pietro! Pietro!...

Porse l'orecchio. Era una voce di donna. Chiese sottovoce, per non turbare il sonno dei compagni che affondati nella paglia profondamente dormivano:

– Chi mi vuole?

La voce, nell'ombra, rispose:

– Sono io, Pietro, venite giù.... devo dirvi qualcosa.

Pietro riconobbe la voce di Maria.

Si calò sino a terra senza fare rumore e si trovò vicino alla figliuola del vecchio Arcangelo.

– Venite, – prese a dire in fretta la fanciulla, – venite da mio padre: egli ha bisogno di voi.... venite subito.

– È forse ammalato? Lo ha còlto qualcosa improvvisamente? – chiese Pietro perplesso.

– No, non è questo.... Ma venite, vi dirò poi.

Ella pareva inquieta. La fanciulla lo precedette, nella notte buia e paurosa.

Pietro mai era stato alla casa del vecchio Arcangelo, quindi proseguiva a fatica, pe' viottoli sconosciuti, inciampando ne' ciottoli, cercando il passo....

Maria correva lesta e sicura.

– Cos'ha dunque vostro padre e cosa vuole da me? – chiese infine Pietro.

Maria senza voltarsi, nel buio, rispose:

– Ha paura.

– Paura?... – domandò Pietro che non comprendeva.

– Sì, paura.... ma presto saprete tutto.

– Andiamo lesti.

Ripresero il cammino.

La via si faceva sempre più aspra. Erano entrati nel bosco. Un cane lontano e misterioso, abbaiava lugubremente: e Pietro ne provava un vago senso di molestia e di fastidio. Il viottolo ora scendeva verso il torrente che cominciava a far sentire la sua voce rotta e stridente nella notte.

– Egli non si fida che di voi, – riprese sottovoce la fanciulla, sempre procedendo spedita, quasi di corsa, come se i suoi piedi nudi non sentissero affatto le aguzze punte dei ciottoli di cui era irto il viottolo, famoso torrentaccio in tempo di pioggia.

A un tratto si fermò.

– Siam giunti, – diss'ella.

Difatti Pietro ebbe l'impressione, nel buio, di una nera massa davanti a lui, sepolta fra le fronde che si sentivano agitare nell'aria buia.

Veniva ora impetuosa la voce del torrente che dovea scatenarsi là sotto, a pochi passi, sotto i ruderi del vecchio mulino.

Maria si chinò a raccattare qualcosa per terra che Pietro capì essere un sasso e con quello picchiò tre colpi ad una porta invisibile nel buio. Dopo un momento Pietro sentì la voce soffocata del vecchio Arcangelo borbottar dietro la porta invisibile:

– Sei tu, Maria?

– Aprite, sono io con Pietro, – rispose la figlia.

Allora si sentì un grande tramestìo come di ripari e di pesi smossi e tolti. La porta si aprì, una luce fioca apparve e illuminò la spettrale figura del vecchio. Maria entrò e Pietro si fece avanti. Il vecchio lo guardò a lungo, quasi a ben assicurarsi che fosse lui veramente, poi gli fece cenno di entrare presto e appena Pietro fu dentro il vecchio rinchiuse in fretta la porta e si diede a sbarrarla con un grosso tronco di albero e quindi a barricarla in basso con forti pietroni. Pietro guardava stupito.

Era una miserabile stanza dalle pareti sconnesse e scalcinate, dal tetto annerito. Il fuoco ardeva in un angolo, sotto il cadente cammino, e solo illuminava la miserabile catapecchia. Nessun mobile intorno, tranne un grosso cassone di legno tarlato, dei cenci appesi alle pareti, due o tre pentole di terra vicino al fuoco. In un angolo v'era un mucchio di paglia. Doveva essere quello il letto del vecchio e della sua figliuola.

Quando il vecchio Arcangelo ebbe terminata la sua opera intorno alla porta, e dopo averla tentata più volte parve sicuro che fosse ormai bene sbarrata, si avvicinò a Pietro.

Allora soltanto questi si accorse come il vecchio tremasse tutto. I suoi occhi grigi parevano volergli uscire dalle orbite per lo spavento: le sue mani parevano paralitiche.

– Grazie, sapete, Pietro? voi siete venuto.... – borbottò il vecchio sedendosi sopra una grossa pietra riquadra ch'era per terra.

Maria intanto s'era gittata a giacere sulla paglia e non si muoveva più e pareva dormisse.

– Grazie, Pietro, di essere venuto, – riprese il vecchio. – Voi non lo potete sapere, non è vero? il perchè v'ho mandato a chiamare. No, voi non lo sapete. Ma pure siete venuto subito, perchè siete buono, voi. Oh, voi siete buono: lo dicono tutti, quassù. E anch'io lo so, me ne sono accorto subito, fin dal primo momento. Anche quel giorno, nel bosco.... voi siete stato buono!

Il vecchio parlava a bassa voce quasi temesse di essere udito da qualcuno.

Ad un tratto sobbalzò, allibì, tese l'orecchio verso la porta e ascoltò intensamente. Non si udiva che il fruscìo delle fronde nella notte e la voce del torrente.

– Venite, venite qui.... presso a me, Pietro, – borbottò con un grande terrore nella voce rotta e rauca.

Pietro sempre più stupito e perplesso gli si accostò e venne a sedersi anche lui sopra un'altra pietra simile a quella sulla quale sedeva il vecchio, vicino a lui.

– Vi ho pregato di venire perchè ho paura, – borbottò il vecchio.

– Paura?... – mormorò Pietro.

– Sì, paura. Paura di stare solo.... Oh, voi non sapete! – ripetè a bassa voce, con sempre crescente terrore nella voce.

Pietro gli si accostò di più.

– Sono parecchie sere che mi tormenta sempre, lo sapete?... dopo quella scena dell'altro giorno nel bosco, chè l'ho nominato!...

E soggiunse, piano:

– E questa sera deve venire.

– Chi dunque, deve venire? – disse Pietro. – Silvio forse?...

– Ma no!... L'altro, deve venire, l'altro!...

– Chi altro mai, dunque?

– L'altro, Pietro, l'altro.... l'ucciso.

E Arcangelo si fermò tremando.

– L'ucciso?... – chiese Pietro fissando il vecchio atterrito.

– Oh sì, Pietro.... non lo sapete dunque? quello nel bosco, quella notte, che ho ammazzato d'un sol colpo, come un cane rabbioso... oh Dio mio!

Come un fremito era passato sopra la capanna. Sul tetto era scivolata, invisibile, come una mano potente e fulminea: alcune tegole smosse caddero. La voce del torrente urlò più lamentosa.

Arcangelo si strinse a Pietro.

– Avete sentito? è lui, è lui!...

Pietro lo sollevò, anche lui turbato.

– Calmatevi, dunque, è stato un colpo di vento, non avete udito?

Ma il vecchio tremava, batteva i denti, folle di terrore. Si stringeva a Pietro, come un bambino.

Questi si sentiva invadere da uno strano sentimento: un terrore vago ancora e ignoto, una curiosità dolorosa di sapere, di conoscere....

– Dite su, raccontate....

Intorno era silenzio, Maria sulla paglia, dormiva, indifferente.

– Non sapete proprio nulla, dunque? non v'hanno detto niente quelli là, quelli delle Capanne?...

– No, no, dite.

E il vecchio Arcangelo allora incominciò con voce rotta:

– L'ho ammazzato nel bosco, di notte.... col bastone.... un colpo solo.... nella testa. Lo stesso colpo dell'altro giorno.... su quell'altro che voi avete salvato! Il vecchio si fermò un poco ad ascoltare intorno.

– Andate avanti, – disse Pietro imperioso.

– Il bastone lo colse lì.... sulla testa.... Era notte, egli non mi poteva vedere.... e neppur lei....

– Lei?...

– Sì, quella cagna.... la madre di quella lì, che ora dorme.... di mia moglie, infine.... – sibilò il vecchio accennando Maria.

– Ah! – gridò Pietro con voce soffocata.

– Sì, erano insieme.... erano abbracciati, – e una fiamma d'odio passò fra il terrore de' suoi occhi. – Credevano che io non sapessi nulla... che io non mi fossi mai accorto di nulla.... che io dormissi in quel momento.... Oh, allora, io l'aveva un letto! Un letto grande, sapete. Vicino ad esso v'era la culla della Maria. Aveva tre anni, allora, quell'angioletto. E il diavolo, allora, non aveva potuto niente sopra di lei. Ora.... va in perdizione anco lei, come l'altra.... come la madre.

Pietro ascoltava trasognato, rabbrividendo.

– Dite, ancora, dite, – mormorò sordamente.

– Essa s'era levata di notte.... da vicino al mio fianco.... credeva che dormissi, avete capito?... ma io invece sapevo e vedevo tutto.... Essa discese dal letto.... Non guardò neppure la piccina che dormiva.... discese scalza, perchè non sentissi.... e uscì.

Arcangelo si fermò.

– Allora uscii anch'io, pian piano. Presi il mio bastone.... E li scorsi subito, insieme.... Erano a pochi passi dalla casa. Ed erano abbracciati. Li vedevo bene. Era notte fitta, ma io li vedevo. Non dissi nulla: non cacciai nessun grido, non feci una voce.... Menai giù.... forte, sicuro, un colpo.... un colpo solo! E il colpo non sbagliò, oh no, ve lo assicuro! Gli arrivò, così, dal cielo.... Non se l'aspettava!... Rotolò a terra, senza proferir parola, secco.

Arcangelo si fermò di nuovo. Tutto taceva. Maria dormiva profondamente: si udiva il suo respiro forte, nel sonno.

Fuori l'urlìo del torrente scrosciava.

– E poi? – riprese Pietro.

– Poi.... rientrai in casa. La bambina si era svegliata. Essa strillava.... voleva la mamma. Ma non lo sapeva, la poveretta, che anche la cattiva mamma ormai....

– Ebbene?

– Anche la cattiva mamma ormai se la stava prendendo il diavolo.... Perchè quando ebbe veduto cadersi al fianco l'infame compagno, per quel colpo piombato dal cielo, così al buio, aveva creduto che venisse dal diavolo in persona.... Ed era corsa via, forsennata, nel bosco, senza voltarsi indietro.... Il mattino dopo la trovarono stecchita nel torrente....

– Annegata?

– Annegata, alla malora.

Il vecchio Arcangelo tacque.

– E il morto.... come si chiamava il morto? – chiese Pietro.

– Ah, lui?... lui era uno della razza dei vostri padroni, quelli delle Capanne grandi.

– Ah!

– Sicuro. Era il primo figliuolo del vecchio Giovanni.... Capite voi dunque ora?

*

– Il morto non si è potuto più trovare. Durante la notte era sparito. Come?... io non l'ho saputo mai. Però esso è rimasto nel bosco.... Io solo lo so! Ed io lo sento sempre.

Si fermò ad ascoltare. Il vento rombava giù dal vecchio camino e copriva ora il mugghiare del torrente.

– Mi tormenta sempre, da quel giorno. Non mi ha lasciato mai un solo giorno in pace! Quando sono nel bosco mi chiama dal fitto degli alberi. Mi volto, lo cerco, guardo dappertutto, gli mostro il bastone – quello, è sempre ancora quello, sapete? e lui lo conosce! – e lo sento ridere, sghignazzare, piangere anche qualche volta.... Ma non lo posso veder mai! La notte poi....

Arcangelo si fece all'orecchio di Pietro:

– La notte poi lo sento girare intorno alla capanna.... Lo sento smuovere il tetto, fischiare giù per il camino: tocca e muove tutto finchè si viene a mettere vicino a me, dopo che il fuoco è spento, e mi si attacca all'orecchio e si lamenta sempre del sangue, del gran sangue che gli è sgorgato dalla testa, pel mio colpo....

Pietro taceva.

– Questa sera poi mi ha fatto sapere che si farà vedere. Io ho tremato tutto il giorno. Poi, quando è calata la sera, ho sbarrata la porta e la finestrella. Vedete come tutto è ben assicurato?... Ma poi, quando ha cominciato a far notte.... non ho potuto più. Ho detto a Maria – perchè lei non ha paura! e dice che sono un vecchio pazzo, io! – ho detto a Maria: "Va a chiamare Pietro.... lassù, alle Capanne grandi.... Ho troppo paura a star solo, questa notte.... Ho bisogno di lui. In due saremo più forti, se quel dannato verrà...."

Il fuoco accennava a spegnersi. Pietro vi gettò una manata di sterpi che trovò intorno a sè. La fiamma divampò e tutto il misero abituro si rischiarò vivamente.

Il vecchio Arcangelo parve alquanto sollevato da quella luce allegra e alzò il capo, che aveva tenuto sempre fino allora come incassato tra le spalle, quasi volesse nascondervisi.

Anche Pietro si guardò intorno. Maria dormiva sempre tranquillamente. Le loro due sole ombre gigantesche ballavano bizzarramente sulle pareti.

Ad un tratto la casupola cominciò a fremere, a scricchiolare tutta. La bufera si risvegliava nel bosco. Gemevano gli alberi squassati dal vento. Le tegole del tetto cigolavano e sbattevano qua e là. Mille voci strane, fischi, gemiti, scoppi impetuosi, folate gelide, soverchiavano l'urlìo del torrente. La fiamma del focolare guizzava come se una bocca le soffiasse sopra. La porta, sebbene assicurata e sbarrata, pareva scossa da braccia umane, sembrava voler uscire dai vecchi cardini.

Il vecchio fu ripreso dal suo terrore. Si gettò quasi tutto addosso a Pietro e nascose la testa nel suo seno, come un folle ragazzo spaurito.

– Viene, viene! – borbottò con voce strozzata dalla paura.

Anche Pietro si sentiva vincere. Uno strano terrore sorgeva in lui. Le sue mani tremavano, mentre un cerchio di gelo lo stringeva alla nuca.

Ad un tratto come un rombo passò sulla casupola.

Maria, nel sonno, mandò un lungo gemito acuto.

La porta sbarrata fu spalancata d'uno schianto e la fiamma morente del focolare si allungò per terra come un serpente.

Contemporaneamente i due alzarono la testa, costretti da una forza irresistibile.

Arcangelo mandò un urlo e si lasciò cadere a terra, bocconi, chiudendosi gli occhi con le palme.

– È lui!

Pietro guardò. E si sentì agghiacciare il sangue.

Nella luce guizzante e morente del focolare, rapida visione sanguinosa, aveva veduto nella testa prona del vecchio Arcangelo, la testa dell'uomo che lui, lui Pietro, aveva ucciso, come quel vecchio, per gelosia.... quella testa, livida, spettrale, orribile a vedersi. Nel teschio caduto i due fori rossi vomitavan sangue nerastro. Così come allora, come quel giorno, quando....

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