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Allorchè i due uomini riapersero gli occhi, un filo di sole, scialbo e giallastro, filtrava sin nella casupola, allagata e sozza di paglia fradicia e di foglie portate dalla bufera della notte.

Maria s'era levata da un pezzo e batteva già il bosco chissà da quante ore.

Pietro si alzò, si stropicciò gli occhi lividi, si scosse da dosso l'imbratto di paglia, di mota e d'acqua che lo bruttava da capo a piedi e cercò il vecchio Arcangelo.

Egli stava accoccolato davanti al focolare, cercando forse di attizzarne il fuoco, spento dalla bufera di vento e di acqua che liberamente era entrata dalla porta aperta e sgangherata.

Pietro lo chiamò.

Il vecchio volse verso di lui il suo volto terreo, da' capelli ispidi di pagliuzze e fango; gli occhi vitrei quasi sparivano nelle vuote occhiaie color del piombo: figura orribile a vedersi.

– Non importa, – disse Pietro con voce rauca, – usciamo: venite con me.

E si mosse verso la porta.

Il vecchio Arcangelo lo guardò senza capire, ma come attratto dalla sua voce imperiosa lo seguì. Uscirono.

Fuori, nel bosco, la bufera della notte aveva lasciate le sue traccie miserande. I sentieri erano spariti, tronchi spezzati chiudevano il passo, rame sfrondate, foglie sminuzzate, cumuli di terra, di fango, pietroni dirupati con l'acqua, dicevano il furore della bufera della notte. Il torrente ingrossato urlava vieppiù spumoso e ribollente.

Pietro si guardò intorno, con gli occhi torbidi. Il cielo aveva versato a torrenti nella notte sulla terra le sue lagrime di fuoco, sui delitti che nel seno di essa eran stati consumati, ed essa, la terra, sconvolta e macchiata di sangue ma impotente contro i delitti dei vermi che l'abitavano, s'era bevuta le lagrime del cielo e ne mostrava le traccie violente.

Pietro camminava diritto, superando gli ostacoli, testimoni della collera del cielo, ammassati davanti a lui. Il suo passo era sicuro e celere: come diretto ad una mèta fissa e stabilita nella sua mente. Già un'altra volta egli aveva progredito così, sicuro e calmo, sulla strada aperta dal cielo o dal destino davanti a lui: quando era fuggito, scacciato dal suo delitto, dalla vita e dagli uomini....

Il vecchio Arcangelo, curva la gigantesca persona, come un albero anche lui colpito dal fulmine, lo seguiva in silenzio, obbedendo, senza saperlo, al misterioso pensiero che guidava quell'uomo che camminava davanti a lui, risoluto, senza guardarsi intorno.

Anche lì dunque! anche lì, fra quegli alberi quieti, sopra quell'erba pura, fra quella Natura vergine ed innocente, anche lì dunque, la Colpa aveva stese le sue braccia livide!... Anche lì, dunque, in quell'aria serena, l'alito infame del Delitto era passato, insozzando, uccidendo, distruggendo.... Anche quella terra ignara, dalla quale egli aveva creduto poter bere la purezza e l'oblìo, nella quale egli aveva creduto trovare il lavacro per la sua anima inquieta e contaminata, nella quale egli aveva sognato poter aspirare l'oblìo delle fosche ombre del passato che s'agitavano nel suo cervello e nella sua anima, anch'essa, dunque, quella terra aveva bevuto il sangue!...

E Pietro ebbe un sorriso straziante.

Il vecchio Arcangelo!... Ecco ora dunque spiegata la misteriosa attrazione che egli aveva suscitata in quell'essere! La sua simpatia, la sua devozione.... quel non so che di misterioso che trascinava il vecchio a lui, altro non era dunque che la triste comunanza della colpa, il fatale legame del Delitto, che attrae e unisce gli assassini!... E Pietro sorrise ancora.

Il Delitto! la Colpa! il sangue versato!... sempre e ovunque!...

Il Delitto era intorno e ovunque: nell'aria ch'essi respiravano, tra le fronde di quegli arbusti così verdi, tra i fili di quell'erba in fiore, nel tepore di quell'aria calda e profumata, in que' dolci raggi di sole così luminosi....

Il Delitto era intorno e ovunque.

Anche il vecchio Arcangelo, come lui! Spariva la passione, il fremito terribile del momento, l'accecamento del dolore e dell'inganno; non rimaneva che il delitto, il delitto volgare, il sangue versato: l'uomo che uccide l'uomo....

E Pietro accelerò il passo.

A un tratto il vecchio Arcangelo posò una mano sulla spalla di Pietro e si fermò.

– Dove mi conducete? – chiese egli.

Pietro lo fissò con un cupo lampo nello sguardo.

– A riparare, – disse egli con voce ferma.

Il vecchio restò perplesso e immobile.

– Non mi capite dunque? – disse Pietro.

– No.

Allora Pietro gli urlò all'orecchio:

– Alle Capanne grandi!

Il vecchio Arcangelo fece due passi indietro e rispose:

– Mai!

Pietro puntò su di lui i suoi occhi freddi ma tenaci e risoluti.

– Cosa dici, vecchio?

– Mai, mai, mai.... alle Capanne grandi!

– E perchè dunque? – disse Pietro.

– Perchè mai, capito?... mai mia figlia deve essere di colui.... del fratello di....

Allora Pietro si avvicinò al vecchio, gli prese come in una morsa una delle sue ossute mani, e a voce bassa, ma fulminandolo con lo sguardo che una fiamma potente ora animava, disse:

– Cosa dici dunque, vecchio?... Ripeti ciò che hai detto, se n'hai la coscienza! Tu puoi riparare. Tu devi adunque farlo. E tu lo farai!... Sono io, che come te ho ammazzato, che vigliaccamente ho ammazzato, sono io che non posso in alcun modo riparare!... Io non lo posso, capisci? Dio, che è giusto, ha voluto togliermene ogni mezzo!... Ma tu, fortunato, no. Tu, tanto meno di me colpito da Dio, tu lo puoi. Tu lo puoi, comprendi? – Il vecchio taceva.

– Oh, se anche a me Dio avesse voluto.... Ma Dio è stato più severo con me, forse perchè il mio delitto è stato ancora più atroce del tuo. E io piango, e tremo, e mi sento morire, vedi, o vecchio, in questo momento, perchè so che mai, mai, capisci? mai potrò riparare!... E tu lo puoi!..

E come il vecchio taceva sempre, Pietro finì:

– Vieni dunque alle Capanne grandi, vecchio, e non parlare altro!..

Il vecchio Arcangelo rimase immobile, trasognato, affascinato. Poi tremò tutto.

E si lasciò trascinare da Pietro.

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