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Egli, al domani di quella terribile sera di tenebre, di pioggia e di sgomento in cui era capitato alla capanna dei pastori, aveva confusamente spiegato il suo stato al vecchio Giovanni, che attentamente aveva ascoltato il racconto rotto e anelante di colui, che aveva dato come nuovo nome Pietro. Costui aveva cercato di far ben comprendere al vecchio pastore ciò che nella sua vita era trascorso, tutto l'orrore di quel passato che inesorabile si era abbassato sopra di lui, che del suo essere privilegiato nel mondo aveva fatto un cadavere fuggente....

E il vecchio Giovanni pareva avere compreso.

Mentre Pietro parlava, egli non aveva mai mosso la sua forte testa bianca, ed il suo volto colmo di rughe settantenni e di salute di vecchio patriarca, non aveva avuto un fremito di disgusto nè di orrore al racconto del triste suo ospite.

Egli aveva detto semplicemente, quando questi aveva finito di parlare:

– Tu resterai con noi.

E aveva anche soggiunto:

– Tu sarai mio figlio, come gli altri tutti che in questa nostra capanna vivono con me.

E Pietro, baciandogli la mano, aveva risposto:

– Grazie.

E poi, a bassa voce, egli aveva ancora soggiunto:

– ....padre mio.

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