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Poi che le pecore furon tutte al sicuro, nel loro consueto riparo, Pietro e Silvio si avviarono alla Capanna ove la cena li attendeva.

La famiglia era radunata. Il vecchio Giovanni sedeva sotto la lampada, davanti al rustico desco e aveva davanti la sua tazza di latte. La vecchia Teresa era al fuoco intenta a rimestar la polenta nel grande paiuolo, lambito dalle lingue guizzanti delle fiamme dei fastelli che crepitavano allegramente. La giovane sposa di Antonio, il secondo figliuolo di Giovanni, era in un angolo, vicino al focolare, e dava la poppa al fantolino. I due ragazzetti, davanti alla loro scodella vuota ancora, attendevano impazienti la venuta dei due che ancor mancavano per cominciare la cena. Presso al focolare, accanto a Teresa, era il vecchio cane: esso guardava con il suo occhio grave la viva fiamma che serpeggiava guizzante, quasi vi vedesse qualcosa di vivo e strano che gli altri non potevano scorgere. L'altro cane, più giovane, si muoveva, fiutando qua e là nei cantucci della Capanna: divideva con i ragazzi l'impazienza per la cena che si faceva attendere, quella sera, un poco più del consueto.

Quando Silvio e Pietro entrarono, il vecchio Giovanni fe' un cenno ad uno dei ragazzi che corse a prendere il grosso vaso del latte, colmo, e lo recò sul desco. Allora Giovanni, con un'ampia mestola di legno, se ne colmò la tazza. Poi venne la vecchia Teresa, e dopo di lei la donna più giovane e quindi gli altri tutti. Ma Teresa, nel frattempo, aveva tolto dal fuoco il paiuolo: aveva versato la polenta sopra un ampio tagliere e, aiutata dalla giovane sposa, l'aveva recata sul desco davanti a Giovanni. Per aiutar la Teresa, la sposa aveva deposto a terra il bambino, e il vecchio cane gli si era andato a porre a lato, quasi a sostituire per un momento la madre nella difesa della piccola creatura. E il bimbo, con le manine incerte, andava cercandogli il ruvido pelo sul dorso.

La polenta fumava davanti al vecchio nonno e questi ne tagliò, con un bianco e fortissimo refe, varie fette che passarono tosto nelle scodelle colme di latte de' suoi figliuoli e nipoti.

Prima però ch'essi cominciassero la cena, il vecchio si alzò, un poco tremante per il grande numero degli anni, ma saldo ancora e forte, e fece il segno della croce. Poi disse:

– Signore, ti ringraziamo di questo nostro pane quotidiano che anche oggi ci hai concesso. Veglia su di noi, o Signore, sulle nostre anime, sopra questi nostri prati e queste bestie fedeli. Amen.

I figliuoli e i nipoti ascoltarono in silenzio la preghiera del vecchio, poi si segnarono divotamente.

Pietro chinò la testa anche lui, vinto dalla potenza di quella fede pura e semplice che si posava alata su quelle anime semplici e vere di figliuoli della Natura.

Così veniva dalla porta aperta il lene olezzo del prato nella tacita ora della sera.

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