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Ardeva all'orizzonte un'alba di sangue e di fiamme. Gli alberi, su quell'incendio truce, parevano neri. Pietro guardava la tragica aurora di quel mattino, quando fra lui e il cielo si frappose un'ombra gigantesca.

Era un vecchio alto e scarno, coperto il dorso di una ruvida pelliccia, male allacciata sul petto da alcune rozze funicelle di cuoio. I gambali di pelle di capra vellosa lasciavano scorgere qua e là, fra le sdruciture delle toppe, le forme aride e ossute delle lunghe gambe. Aveva i piedi nudi e il capo scoperto irto di capelli grigi, qua e là bianchi del tutto, a chiazze, e di un bianco sporco quasi giallastro.

Questa bizzarra figura, che stava di mezzo fra il mendicante e il pastore, si fermò poco discosto da Pietro e lo fissò a lungo. Pareva osservarlo con curiosità unita a forte diffidenza. Del resto da tutto l'aspetto miserabile e strano del vecchio appariva la diffidenza. Sul suo volto ossuto, quasi contratto, ove si raccoglievano a nodi le rughe, si aprivano due occhi grifagni, pieni di strani lampi di fiera energia selvaggia e sospettosa.

Egli teneva fissi su Pietro quei grossi occhi dilatati, poi all'improvviso li volgeva furtivamente, quasi costrettovi da una forza misteriosa, intento a spiare tra gli alberi, quasi nella tema e nel sospetto di qualcosa o di qualcuno.... Poi li riportava ancora su Pietro, attento ed inquieto. Da quanto tempo era là? Da dove era egli uscito? Pietro non lo aveva veduto prima nè altrove.

Vedutosi scorto, il vecchio parve rimanere alquanto perplesso, poi si avvicinò a Pietro e borbottò:

– Mi date di che accendere la pipa?

Pietro rispose:

– Mi dispiace.... non ho di che, giacchè io non fumo.

Il vecchio riprese a guardarlo, sempre sospettoso.

– Ah, voi non fumate?

Poi soggiunse:

– Voi siete dunque con.... quelli delle Capanne grandi?

– Sì, – rispose Pietro.

Il vecchio continuò:

– E ci siete venuto da poco....

Pietro, che o non intese o non volle rispondere, tacque.

Il vecchio parve comprendere: e non chiese altro.

Rimase alquanto in silenzio, poi disse:

– Ho anch'io, qua giù, poco lontana, la mia Capanna.

E, vedendo che Pietro non aggiungeva nulla, continuò:

– È laggiù, sotto il vecchio molino diroccato.... la dovete conoscere.

Pietro rispose:

– No.

Il vecchio proseguì:

– Vi ho anch'io le mie capre....

– Siete pastore?

– Oh, poca roba.... per me e per Maria basta.

– È la vostra donna, Maria?

– Oh! è la mia ragazza.

– Avete una figlia?

– Sicuro.... una figlia!

E soggiunse, guardandolo:

– Non l'avete mai veduta?

– No.

– Anche lei batte sempre da queste parti con le sue capre. Ma se ce la colgo!... – e un cattivo lampo brillò ne' suoi occhi grifagni.

Pietro lo guardò sorpreso.

– Perchè?...

Il vecchio non volle rispondere.

– È un diavolo, – riprese poco dopo. – Somiglia a un'altra.... una zingara, quella. Ma lei, poi, oh!... lo vedete questo randello del bosco, eh?... Oh, ne sa già qualcosa, credetelo!

Pietro non credette di domandargli spiegazione su quanto andava dicendo.

Il vecchio pareva esaltato: i suoi occhi grifagni continuavan a mandare cattivi lampi; i ciuffi grigio-sporchi de' suoi capelli parevan più irti che mai. Pietro lo osservava in silenzio.

Poi il vecchio parve calmarsi: si appoggiò ad un tronco, poco discosto da Pietro, e così restò senza più parlare.

Ad un tratto si sentì un rameggio tra le fronde del bosco.

Il vecchio accennò con la mano a Pietro.

– Eccola là, guardatela.

Una strana creatura era sbucata di tra le fronde. Una fanciulla, anzi quasi una bambina: piccola, bruna, si può quasi dir nera nel volto e nelle gambe ignude sino al ginocchio. I capelli nerissimi, liberi, senza impaccio nè freno di legame alcuno, corti e selvaggi, le coprivano la fronte fin sugli occhi e il collo. Dietro a lei venivan alcune caprette brune, ed essa aveva in mano un lungo virgulto spinoso.

Si fermò un momento, tra le rame, a considerare il nuovo pastore col quale parlava suo padre, e saettò il lampo selvaggio de' suoi occhi nerissimi sopra i due.

Era davvero una piccola zingara, come aveva detto il vecchio; forse, meglio ancora, una bizzarra bestiola selvaggia, sorella naturale del bosco, degli arbusti e delle erbe del prato.

Dette un colpo del suo virgulto sulle frasche che le sbarravano il passo, poi scomparve di nuovo con le sue capre tra le rame e le fronde che le si rinchiusero dietro.

– Come vi chiamate? – chiese Pietro.

Il vecchio lo fissò e sorrise.

– Ah, volete sapere di me?... dovete chiederne a coloro laggiù, delle Capanne grandi.... Vedrete se mi conoscono quelli là!... Dite un po' loro che avete parlato con il vecchio Arcangelo....

Il vecchio s'alzò, e, senza neppure dar l'addio a Pietro, s'imbucò nella selva, dalla parte ov'era scomparsa la figlia.

La sera di quel giorno Pietro, nella Capanna, parlò alla famiglia del vecchio Arcangelo.

A quel nome i giovani alzarono il capo, sorpresi e sgomenti insieme, come se a quel nome fosser legate memorie tristi od orribili.

Le donne fecero il segno della fede.

Giovanni rispose a Pietro:

– Dio ha posato la sua mano sopra quell'uomo.

E dopo un poco soggiunse:

– Non chiedere altro di lui, Pietro, tu che cerchi la pace. Tu mi devi comprendere.

Pietro non domandò altro. Però osservò che una nube di tristezza era discesa sopra tutta la famiglia dopo le sue parole.

E comprese che qualche triste legame doveva esistere fra quel vecchio e quelle semplici creature che lo avevano accolto nel loro seno.

Teresa pregava sottovoce.

Silvio era rimasto pensoso.

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