X.

Alcuni giorni dopo la battaglia di Gavinana Firenze si arrendeva; dopo quella di Marciano e di Scannagallo, Siena resiste ancora per oltre otto mesi; scrive allora l'ultimo canto, forse il più bello della sua epopea. Ritiratosi lo Strozzi in Montalcino, fu Dittatore il Montluc. Tutte le bande del duca erano intorno alla città; le trincee giungevano fino alle porte. Nella notte di Natale i nemici preparano un orrido festino: la scalata, che non riusciva, perchè il Montluc, saltato fuori delle mura coi soldati e colle schiere cittadine, fa chiuder la porta colla ingiunzione di non aprirla, anche se morisse con tutti i suoi, eppoi perchè il Marignano colle sue fiaccole rese micidiali i tiri degli avversari. Di lì a poco si annunzia la batteria, cioè il bombardamento; alcuni vociferano di resa; ma il Montluc ne pensa un'altra delle sue. Era stato malato tanto che quando non vedeva i nemici non avea forza (dice lui) di ammazzare un pollo; ma in quel frangente, per incuorare i Senesi, che l'avean visto andare attorno tutto imbacuccato, e lo facevano spacciato, infila le sue belle calze di velluto cremisi, che avea portate quando faceva all'amore, ed avea tempo (com'ei si esprime) da consacrare alle belle, e maschera il cereo pallore del volto impiastricciandosi col suo vin greco, finchè non ebbe preso un po' di colore. Vi giuro, egli [177] esclama, che io non riconosceva me stesso, mi pareva “essere innamorato, come una volta!„ I suoi capitani ridevano come matti; ma intanto lo accompagnano al Palagio, dov'ei tiene un bel discorso e li fa giurare: “inanzi Iddio che noi moriremo tutti l'arme in mano con essi loro per adjutar li (il buon generale si compiace di saper bene e di scrivere anche l'italiano) a deffendere lor sicuressa et libertà; et ogni uno di noi s'obbligi per li soi soldati: et alsate tutte le vostre mani„. Le destre valorose si alzarono, e si udirono più voci: “Io, io, huerlic; ouy, ouy, nous le promettons„. I Senesi, anche una volta promettevano da parte loro di mangiare sino ai propri figli, prima di arrendersi. La batteria non fece effetto; un buon senese con un suo mezzo cannone smontò e fe' tacere i pezzi nemici; il Montluc gli gridava: “Fradel mio, da li da seno, per Dio, facio ti presente d'altri dieci scoudi et d'un bichier de vino greco„. I cittadini gridavano dalle mura: “Marrani, venete qua, vi meteremo per terra vinti brassi di muri„. Il Marignano dovea oramai fondare nella fame ogni sua speranza.

Un pittore, Pietro Aldi, così presto rapito alle visioni dell'arte e della gloria, volle in un bel quadro esprimere le atroci sofferenze de' Senesi; povero Aldi, qual pittore al mondo saprebbe uguagliare i quadri terribili della realtà? Ora sono i vinti di Marciano che rientrano svaligiati, malconci, feriti e che si buttano piangendo per le strade, che già lo spedale era pieno a quattro per letto, e di più erano piene le banche, le tavole, le chiese; ora sono alcuni poveri gentiluomini, che, sulla sera, vergognosi, battono agli usci implorando un pane per amor di Dio; qua sono le visite domiciliari fin nelle cantine, conquassando ogni cosa per trovare il grano nascosto; là bare e battenti, o infelici, i quali ad un tratto, camminando, cadono morti sulla piazza. Qualche volta lo scoraggiamento [178] s'impadroniva del pubblico Consiglio, che non poteva deliberare anche pe' contrasti ed il mormorio; era sempre la vecchia discordia; ma fuori dell'aula, e sulle mura tornavano tutti unanimi nel valore e nei patimenti; unanimi perfino in qualche improvvisa, eroica allegrezza. Mentre tetro e lento scorreva il carnevale del fatale 1555, più magro e digiuno della più scarna quaresima, i Senesi (indovinate!) fecero un ballo tondo in piazza e un bellissimo giuoco di pallone, nel quale un hidalgo spagnuolo fatto prigioniero da un prosaico pizzicagnolo, riportò i primi onori, “perchè era benissimo in gambe; nè c'era alcuno che facesse li corsi che faceva lui„. Dopo vi fu un bellissimo affronto di pugna; si udì una voce: “alla guardia, alla guardia!„, ed ognuno tornava ai luoghi deputati. Sul volto abbronzato del Montluc si videro lacrime di tenerezza.

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