V.

Il risveglio Cattolico mentre commoveva il cuore del Tasso, e vi confermava il sentimento religioso, già alimentato in lui dalla naturale disposizione alla malinconia, alla ipocondria, alla solitudine, colpiva in modo straordinario la sua immaginazione. La Direzione spirituale [257] cattolica, che ha variato sistema secondo i diversi paesi e le differenti epoche, nella seconda metà del secolo XVI fece appello sopratutto alla immaginazione: la direzione metodica e meccanica della immaginazione, fu il gran segreto dei Gesuiti. L'idea della morte e del giudizio - l'idea dei quattro nuovissimi, fu impressa come con un ferro rovente, nell'intelletto e nel cuore dei vecchi e nuovi credenti.... e, non temete - passi pure sopra un'anima umana tutto il torrente delle passioni, e tutte le lusinghe della vita mondana - nei grandi momenti, in un grande dolore, all'appressar della morte, la impressione prima ed incancellabile riapparirà. Quei gesuiti non dicevano sulle sorti umane, sull'effimero soffio della vita, sulla terribile e inevitabile imminenza della morte, nulla più e nulla meglio di quello che avevano detto san Paolo e sant'Agostino e l'Imitazione: - di quel che, dopo loro, diranno Pascal e Bossuet, Poliuto ed Amleto - ma santo Ignazio ed i suoi fecero diretto e quasi esclusivo appello alla immaginazione - e un poeta nervoso, delicato, malato come Torquato Tasso, se provò in vita le intime consolazioni, e in morte le sublimi speranze della religione - patì anche degli scrupoli, delle ansie, dei terrori religiosi - e si mise nelle mani della stessa Inquisizione, che ebbe più giudizio di lui, e lo rimandò benedetto e assoluto.

Il Tasso però non fu mai nè fanatico nè intollerante. Esalta i Cristiani - ma non gli ripugna attribuire e sentimenti gentili e virtù eroiche ai Musulmani stessi: testimoni Clorinda, Solimano ed Argante. Egli era, come tutti i grandi poeti, uno spirito dialettico - un conciliatore. Egli conciliava ogni antitesi, nel suo istinto divino dell'armonia. Non ha odî nè intolleranze, perchè tutto capisce e tutto comprende nel musicale suo istinto. Ripeto, è il più lirico personale e musicale ingegno del secolo XVI: e qui consiste il suo magnetismo, il suo modernismo. [258] Ceci tuera cela. La musica uccise la plastica. La musica è nata nei due paesi dove istintivamente si canta, dov'è naturale ed ingenito il senso del ritmo - in Italia e in Germania. Religiosa, e un po' molle e voluttuosa col Palestrina al sud, è tradotta in poesia da Torquato Tasso; - religiosa, ma severa e trascendentale al nord con Sebastiano Bach, è espressa nel verso da Milton. Ma nel vecchio sud e nel giovine nord, la musica interpreta il sentimento: in Italia, più spontanea e melodica - in Germania, più profonda ed armonica. Fra le due, l'Austria le concilia ed esprime, con Gluck e Mozart; e da allora la musica diventa cosmopolita ed universale. Come la scultura e la pittura esprimevano la forza, la euritmia, la visione netta e precisa delle forme e dei colori, nell'uomo del Rinascimento; - così la musica esprime i sogni, le aspirazioni, le inquietudini, gli entusiasmi divini, e i terrori e gli abbattimenti mortali dell'uomo moderno: da Palestrina a Wagner, dal Tasso ad Enrico Heine.

Share on Twitter Share on Facebook