VII.

Non vi è parola bastante ad esprimere fino a che punto fu in quelli anni barocco e ridicolo il cerimoniale di Corte. Pare accertato che Filippo IV morisse di una resipola perchè un braciere troppo ardente e troppo vicino gli infiammò il viso, e il grande di Spagna incaricato della custodia del monarca in quel giorno, non fu lì pronto ad allontanare il caldano, nè alcuno osò farlo in sua vece. Madama d'Aulnoy, testimone oculare, racconta nella famosa sua Relazione che “quando suonan le dieci, se la Regina è sempre a cena, le sue dame cominciano a spettinarla; altre sotto la tavola, le levan le scarpe; poi l'alzano, la spogliano e la mettono a letto come una bambola, mantenendo un religioso silenzio.„ Il levarsi e vestirsi, o meglio farsi levare e vestire, del re, durava due ore. Un vero dramma, diviso in quattro atti. Venti personaggi, principi [410] del sangue e grandi di Spagna, agiscono nella grande scena della camisa, e nel lavargli le mani. Vi sono quattro entrate di spettatori titolati, durante la reale toeletta, e tutto ciò si compie in un sepolcrale silenzio....

Eppure, tra questo stupido formalismo e tra questo putridume - come tra il fermento del concime e tra l'erba grassa dei cimiteri, si vedono talvolta spuntare dei fiori strani, dalle foglie lustre e metalliche - brillavano i grandi occhi neri e le svelte figure delle più pericolose donne del mondo. Le loro toelette, le loro abitudini, hanno del barocchismo orientale. Eccole descritte da madama D'Aulnoy: “Elles sont plutôt maigres et fort brunes, et c'est une beauté parmi elles de n'avoir point de gorge. Elles disparaissent sous une profusion de jupes qui traînent par devant et sur les côtés, en etoffes fort riches et chamarrées de galons et de dentelles d'or et d'argent, jusqu'à la ceinture. Tout cela bouffe et tombe à terre autour d'elles, quand elles sont assises, les jambes croisées, sur des carreaux. Les petites mains fluettes sortent des grandes manches en étoffe d'or et d'argent mêlé de rouge et de vert. La ceinture est bosselée de réliquaires et de médailles. Sur leurs manches et leurs épaules sont des agnus dei et des petites images.... An dessus de cet échafaudage [411] compliqué et éblouissant, se dresse la tête, maigre et ardente, constellée de mouches de diamants et de papillons de pierrerie. Les cheveux noirs et superbes sont si brillants qu'on pourrait s'y mirer. Le visage, lavé avec un mélange de blanc d'oeuf et de sucre candi, est si luisant qu' il semble vernissé. Les sourcils, peints, se rejoignent au milieu du front. Les joues, le menton, le dessous du nez, le dessus des sourcils, le bout des oreilles, la paume des mains, les doigts, les épaules, sont avivés de rouge. Une fumée de pastilles brûlées, et la pénétrante odeur de la fleur d'oranger, s'exhalent des robes et de la personne.„ Lo strano e tremendo fascino di Faustina e di Teodora doveva somigliar quello di queste spagnuole.

In Francia, negli ultimi anni del Secento, prevaleva e si ammirava un tipo femminile affatto opposto. Quelle grandi dame a cui predicava Bossuet, sono un olimpo di classiche divinità: dee giunonesche dalla fronte bassa e stretta che contrasta col turgidissimo seno: naso leonino, labbra carnose: lo sguardo duro e incisivo indica, più che il desiderio voluttuosamente passionato, l'acre ardor sensuale; ed hanno tutte una inesorabile salute di ferro.

In pochi anni, che differenza di tipi e di mode! Guardavo pochi giorni fa certi Studi di donna [412] del Watteau. Gracili, svelte, hanno tutte dei grandi occhi ardenti che sembrano illuminare i loro volti espressivi: il naso è affilato, e sulla bocca sottile erra quel sorriso magnetico che Leonardo fermò immortalmente sulle labbra della Gioconda: sorriso ineffabile, che accusa tanti dolori, e avviva tante speranze! Qui veli e trine aeree, invece delle pesanti stoffe e dei plumbei velluti: qualche fiore fresco tra i capelli, o sul seno - un négligé più adorabile di ogni raffinata toeletta, e la grazia e la voluttà che respirano in tutta l'attitudine della persona.

Son veramente belle? No: le grandi dame di Luigi XIV sono senza dubbio più scultorie e più belle: ma ad eccezione della Vallière e della Longueville, son piuttosto belle statue che belle donne. Parlando delle nervose e simpatiche donne della Reggenza, - Sono dei piccoli scheletri - disse un vecchio marchese. E c'è del vero nell'epigramma. Ma in compenso, che passione e che vita! Com'è rapido e grazioso ogni movimento, com'è ritmico e alato il passo di quelle parigine della Reggenza! Al piombo, succedon le ali; alla paralisi, il volo.

E l'azione, il movimento, la causerie, succedono alle sonnolente sieste dopo i pantagruelici pasti di Versailles, e ai tedî dello stupido cerimoniale. I letti immensi rimpiccoliscono, si mobilizzano. [413] La signora riceve di mattina non più da letto, ma alla sua toeletta e nel suo boudoir. Essa si alza e si muove alla fine: non è più sempre sdraiata sopra un divano, e intirizzita in un busto-corazza: si asside sopra una sedia manevole ed elegante, s'interessa a tutto, discute di tutto, (anche di politica, ohimè!), e vuol tutto sapere, con avida e intelligente curiosità. I salons diventano il focolare che riflette e rimanda, riceve ed emana, e mantiene sempre viva la corrente simpatica della opinione pubblica.

Dopo la Reggenza e Louis quinze, torna di moda un altro barocco anche più inestetico di quello della fine del regno di Louis quatorze. Prima c'era il torturante busto-corazza della Montespan, e i plumbei abiti della Maintenon. Ma nei primi anni del regno di Luigi XVI, l'assurdo, l'inaudito, il mostruoso, predominano. Guardate le stampe delle mode dell'epoca (1774-84). O deliri del gusto! o epopee del capriccio! È l'epoca in cui la duchessa di Chartres nella colossale architettura dei suoi capelli porta un ritratto, un pappagallo, un mazzo di ciliegie, un piccolo negro, e una nave a vele spiegate... è l'epoca in cui nella coiffure à la circonstance le signore eleganti hanno in testa un cipresso, e un fastelletto di grano; e in quella à l'inoculation, un serpente, un sole levante, e due olivi. È l'epoca in [414] cui la marchesa di Boufflers regge in capo un mappamondo che disegna sui suoi capelli le cinque parti del mondo; e in cui la contessa di Lamballe (che dovea poi morire così pietosamente, così tragicamente, così eroicamente), scuote uno Zodiaco fra le sue chiome d'oro, e porta in testa il sole, la luna, e le stelle... È l'epoca in cui le donne galanti somigliavano a delle acquaiole che abbiano dei secchi sotto le sottane; e in cui i paniers davano alle signore tali circonferenze, da render necessario che per ogni dama fosser destinate tre sedie.

Ma torniamo al Seicento.

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