IV.

E questo è uno de' pregi precipui di gran parte del teatro goldoniano, di quella, cioè, che ancor sopravvive: in questo il Goldoni sovrasta a quanti furono autori comici da Aristofane in poi; nessuno dalla scena fece più ridere, e garbatamente ridere, con spedienti così semplici ed usuali.

Vi fa ridere, sicuro, anche il Regnard che ha i pregi suoi ma che i Francesi adulano troppo, salutandolo superiore a quanti furono al mondo scrittori di commedie, dopo il Molière: il Voltaire, anzi, dice non esser degno di ammirare il Molière [221] chi non si piace in compagnia del Regnard. Senza osservare qui che la comicità ha anch'essa le sue gradazioni e maggior pregio quando proviene da' caratteri che quando nasce dalla situazione, come vi fa egli ridere il Regnard? Prendo la scena famosa del Légataire universel una tra le sue più lodate commedie. Il vecchio e infermiccio Geronte accoglie in casa sua di mattina la giovinetta Isabella, ch'egli vuol sposare e la madre di lei; alla sposa futura discorre così:

Oui madame c'est vous (pour le moins je m'en flatte)

Qui guérirez mes maux mieux qu'un autre Hippocrate,

Vous êtes pour mon cœur come un julep futur,

Qui doit le nettoyer de ce qu'il a d'impur:

Mon hymen avec vous est un sûr émétique

Et je vous prends enfin pur mon dernier topique.

E così buffonescamente continua per un bel pezzo, finchè.... Io non so neanche di che parole servirmi.... Proviamoci. Aspettando il giulebbe d'Isabella e l'emetico d'Imene, Geronte ha dovuto, intanto, ingurgitare altri rimedi. Ora vorrebbe rimanere vicino alla fidanzata.... ma.... No, no, lasciamolo andare e non parliamo più nè del Regnard nè di lui.

E vi fan ridere anche i Francesi modernissimi del Palais Royal e delle Varietés; ma, al solito, come? Introducendo sulla scena i personaggi più [222] strambi, accatastando accidenti sopra accidenti, equivoci sopra equivoci, episodi sopra episodi, l'uno più inverosimile dell'altro; inzeppando il dialogo di facezie argute qualche volta, scempiate non di rado, e di quei doppi sensi che sono, secondo il Vauvenargues, l'esprit de ceux qui n'en ont pas. Nulla di ciò nel Goldoni che vi mostra invece il naturale contegno di personaggi umani, che rappresenta fatti non pur verosimili ma quotidiani, che di rado s'industria a smovere il riso con arguzie artificiosamente incastrate nel dialogo.

Share on Twitter Share on Facebook