Anni Domini Mclxxxxviiij°.

Inocentio terzo, nato di Campangna, filgluolo di Trassmodo, sedette papa anni xviij, mesi iiij, dí xxiij; vacò dí iij. Questi fue consecrato papa il dí di Chattera San Pietro; e quanto elli fue grorioso nell'opere di vertute, elli fue manifessto. Tutte le sue opere fuorono di misericordia: elli maritava femine povere e popille, e tal mettea in monistero, e consolava orfani e vedove, e facea ponti e spedali; e fece lo nobile spedale in Roma di sancto Spiritu; e rinnovò la chiesa di san Sixto papa; e conpuose dicreti e dicretali e sermoni, e conpuose il libro della misera conditione dell'umana generatione; e molte altre cose fece gloriose. Elli diede a tutte le chiese di Roma una libra di fine argento per fare calici, in cotale patto ke mai non si potesse vendere sotto di certa pena.

Erano consoli di Firenze messer Arrigo conte di Capraia e messer Bonconpangno Lanberti.

Anni Domini Mcc, di nuovo fu fatto ed eletto primamente podestade in Firenze per invidia del Consolato: ciò fue messer Paganello da Porcara di Luccha; e 'l suo salaro con tutta sua familgla, per anno, libre c. di piccioli.

Nel tenpo di costui, sotto l'anno del Mcc anni, la città di Costantinopoli fu presa per li Francesschi e da' Viniziani, la quale è una delle maggiori cittadi del mondo. Della quale presura molti cittadini della terra da ivi a pochi che non poteano credere che cciò fosse vero, sí perké la terra è molto forte e grande, ed ancora si trovava in una profezia ke lla terra dovea esser presa per uno angelo, e non per huomo humano. Ma nollo 'ntendeano bene; però che lli nimici entrarono per una porta che v'è intalglato di marmo uno angelo, e llo singnore di quella osste avea nome messer Angelo Angiolieri. Poi Baldovino conte di Fiandra ne fu coronato inperadore.

Ed in questo anno morio Arrigo inperadore nella città di Palermo in Cicilia; donde nacque grande disscordia intra 'principi di fare eletione, e 'lleggere Inperadore: l'una parte 'lesse Otto iiij di Sansongna e l'altra elesse Filippo. Ma Otto fu poi per volontà del papa Inocentio, ke llo 'ncoronò. Ma alla fine vincendo Filippo, essendo già tra lloro la pace ordinata, per inganno e frode dell'Antigrado della Mangna, Filippo da assesini fu morto; e per questo modo tenne Otto lo 'nperiato, ed anke perké papa Innocenzio era nimicho de Felippo ch'era rubello della Kiesa. E ciò fue ancora per lo suo fratello Arrigo, k'era stato malvagio inperadore contra la Chiesa ed avea fatti uccidere in Cicilia vescovi ed arcivescovi ed altri plelati; per la qualcosa il Papa lui e suoi discendenti e seguaci erano scomunicaty: e però s'erano appogiati il Papa a Otto di Sansongna. Item il decto Papa, dopo la morte del decto Filippo, fece choronare il decto Otto re della Mangna.

In questo anno Mccij fu coronato il detto Otto. E lla singnoria di Tartari coninciò a sengnoreggiare, i quali abitavano sotto i monti d'India, e uccisero il loro rege il quale avea nome David, il quale era stato filgluolo di Iohanni prete; ed allora coninciaro ad acquistare terre e a ffare reami, e a ffare d'arme e di cavalleria.

Questo Otto fue poi disspossto della singnoria, perké cadde in briga colla Chiesa e non observava la fedaltade.

Ma in questa indictione nel Mcc anni, il nobile borgo di Sanginegio, posto a piede di Saminiato, per li Saminiatesi fue tutto disfatto e recato a piano; ed etiandio le chiese infino le fondamenta.

Apresso, nel Mccij anni, i Fiorentini, parendo loro essere gravati da certi nobili e potenti huomini della terra di Simifonti, da capo riconinciaro guerra e fecero osste; e ciò che di prima v'era rimaso, si llo guastaro. E similglante fecero al castello di Conbiada in Valdimarina. Allora era consolo Aldobrandino Barucci e Nerlo di Sizij di Mercato vecchio.

Poi apresso, Mcciiij anni, i Fiorentini fecero di nuovo il castello di Montelupo per dispetto e contradio del castello di Capraia, il quale li è possto diriupetto. E in questo anno a' Fiorentini, per trattato di conti Guidi, i Pistoiesi tolsero a' Fiorentini il castello di Monte Murlo, con ciò sia cosa che 'l terziere di Pistoia, cioè porta Guida, era libera giurizione di conti Guidi, e la terra di Monte Rappoli e tutto Greti, col castello d'Enpoli vecchio e di Puntormo.

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