La più bella cameriera che abbia veduto è quella della signora V...y, che rappresenta ancora a Parigi una bellissima parte fra le donne più alla moda, e che passa per andar moltissimo d’accordo con suo marito. Madamigella Celestina è una persona le cui perfezioni sono tanto numerose, che bisognerebbe, per dipingerle, tradurre i trenta versi inscritti, si dice, nel serraglio del Gran Signore, e che contengono, ciascuno, la esatta descrizione d’una delle trenta bellezze della donna.
— Vi è molta vanità nel tener presso di voi una creatura tanto compita! diceva una dama alla padrona di casa.
— Ah! mia cara, giungerete forse un giorno a invidiarmi Celestina!
— Ha dunque qualità ben rare ? Vi veste bene?
— Oh! malissimo.
— Cuce bene?
— Non tocca mai un ago.
— È forse fedele?
— D’una fedeltà di quelle che costano più care della più astuta improbità.
— Mi fate stupire. È dunque vostra sorella di latte?
— Niente affatto. Infine non è buona a nulla; ma è la persona più utile che abbia in casa. Se rimane dieci anni con me le ho promesso ventimila lire. Oh! sarà denaro ben guadagnato, e non lo rimpiangerò davvero! disse la giovine signora agitando la testa con un moto significantissimo.
La interlocutrice, giovine anch’essa, della signora V...y, finì per comprendere.
Quando una donna non ha un’amica abbastanza intima per ajutarla a disfarsi dell’amor maritale, la cameriera è un’ultima risorsa, che manca raramente di produrre l’effetto da lei aspettato.
Oh! dopo dieci anni di matrimonio, trovar sotto il suo tetto e vedervi ad ogni momento una fanciulla di sedici o diciott’anni, fresca, messa con civetteria, i cui tesori di bellezza sembrano sfidarvi, la cui aria candida ha irresistibili attrattive, i cui occhi abbassati vi temono, il cui sguardo timido vi tenta, per la quale il letto conjugale non ha alcun segreto, e che è in pari tempo vergine e sapiente! In qual modo un uomo può rimaner freddo come sant’Antonio, davanti ad una magìa tanto possente, ed avere il coraggio di restar fedele ai buoni principii rappresentati da una moglie sprezzante, il cui volto è severo, le maniere poco cortesi, e che si rifiuta per lo più al suo amore? Qual è il marito tanto stoico per resistere a quel fuoco, e a quel ghiaccio? Là, dove voi vedete una nuova messe di piacere, la giovine innocente scorge delle rendite, e vostra moglie la sua libertà. È un piccolo patto di famiglia, firmato all’amichevole.
Allora vostra moglie agisce col matrimonio come i giovani eleganti con la patria. Se traggono a sorte un numero basso, comprano un uomo per portare il moschetto, morire in loro vece e posto, ed evitar loro tutto le seccature del servizio militare.
In questa sorta di transazioni della vita conjugale non esiste donna che non sappia far contrarre qualche torto a suo marito. Ho notato che, con ultimo grado di finezza, la maggior parte delle donne non pongono sempre le loro cameriere nel segreto della parte che danno loro a rappresentare. Esse si fidano alla natura, e si conservano una preziosa autorità sull’amante e sulla ganza.
Queste segrete perfidie femminine spiegano una gran parte delle bizzarrie conjugali che s’incontrano nel mondo; ma ho udito donne discutere in maniera profondissima i pericoli che presenta questo terribile mezzo d’attacco, e bisogna ben conoscere suo marito e la creatura alla quale lo si abbandona, per permettersi d’usarne. Più d’una donna è stata vittima de’ suoi calcoli.
Perciò, più un marito si sarà mostrato focoso e appassionato, meno una donna oserà impiegare quest’espediente. Nondimeno un marito preso in questa trappola, non avrà mai niente a obbiettare alla sua severa metà, quando, accorgendosi d’un fallo commesso dalla sua cameriera, ella la rimanderà al suo paese con un figlio e con una dote.