Un’arme è tutto ciò che può servire a ferire, ed a giusto titolo, i sentimenti sono forse le armi più crudeli che l’uomo possa adoperare per colpire il suo simile.
Il genio tanto lucido e in pari tempo tanto vasto di Schiller, pare gli abbia rivelato tutti i fenomeni dell’azione viva e tagliente esercitata da certe idee sulle organizzazioni umane. Un pensiero può uccidere un uomo. Tale è la morale delle scene strazianti, ove, nei Masnadieri, il poeta mostra un giovane che fa, con l’ajuto di alcune idee, squarci sì profondi nel cuore di un vecchio, a segno da togliergli la vita. L’epoca non è forse lontana, in cui la scienza osserverà il meccanismo ingegnoso dei nostri pensieri, e potrà afferrare la trasmissione dei nostri sentimenti. Qualche continuatore delle scienze occulte, proverà che l’organizzazione intellettuale è in qualche sorta un uomo interno, che non si projetta con minor violenza dell’uomo esteriore, e che la lotta, che può stabilirsi fra due di queste potenze invisibili ai nostri deboli occhi, non è men mortale dei combattimenti, in balia dei quali abbandoniamo il nostro involucro. Ma queste considerazioni appartengono ad altri studi, che pubblicheremo a lor volta; alcuni de’ nostri amici ne conoscono già uno dei più importanti: La Patologia della vita sociale, ovvero Meditazioni matematiche, fisiche, chimiche e trascendenti, sulle manifestazioni del pensiero prese sotto tutte le forme che produce lo stato della società, sia pel vitto, il vestiario, l’andatura, l’ippiatrica, sia per la parola, l’azione, ecc., ecc., dove tutte queste grandi questioni sono agitate. Lo scopo della nostra piccola osservazione metafisica, è soltanto quello di avvertirvi che le alte classi sociali ragionano troppo bene, per attaccarsi altrimenti, che con armi intellettuali.
Al modo istesso che s’incontrano delle anime tenere e delicate in corpi di durezza minerale, così esistono anime di bronzo inviluppate da corpi flessibili e capricciosi, la cui eleganza attira l’altrui amicizia, e la cui grazia sollecita le carezze, ma se lusingate l’uomo esteriore, con la mano, l’uomo duplice, per servirci d’una espressione di Buffon, non tarda a muoversi, e i suoi angolosi contorni vi straziano.
Questa descrizione d’un genere d’essere tutto particolare che non vi auguriamo d’urtar camminando quaggiù in questo basso mondo, vi offre una immagine di ciò che sarà vostra moglie per voi. Ognuno dei sentimenti i più dolci che la natura ha posto nel nostro cuore, diverrà in essa un pugnale. Trafitto ad ogni momento, soccomberete necessariamente, perchè il vostro amore sfuggirà per ogni ferita.
È l’ultimo combattimento, ma per essa è anco la vittoria.
Per obbedire alla distinzione che abbiamo creduto poter stabilire fra le tre nature dei temperamenti che sono in qualche modo i tipi di tutte le costituzioni femminine, divideremo questa Meditazione in tre paragrafi, che tratteranno:
I. Dell’emicrania.
II. Delle nevrosi.
III. Del pudore, relativamente al matrimonio.