Essendo dati due mariti, e che saranno A e B, si suppone che essi vogliano scoprire quali sono gli amanti delle loro mogli. – Porremo il marito A al centro di una tavola carica delle più belle piramidi di frutta, di cristallami, di pasticcerie, di liquori; e il marito B sarà in quel punto di questo circolo brillante che vi piacerà di supporre. Il vino di Sciampagna ha circolato, e tutti gli occhi brillano, e tutte le lingue sono in moto.
Marito A. (mondando un marrone). Ebbene! Io ammiro i letterati, ma da lontano; li trovo insopportabili; essi hanno una conversazione dispotica; non so ciò, che ci ferisce di più, se i loro difetti o le loro qualità, perchè veramente pare che la superiorità dello spirito non serva che a mettere in rilievo i loro difetti e le loro qualità, Breve... (egli mangia il suo marrone), le persone di genio sono elisir, se volete, ma bisogna adoperarli con sobrietà.
Moglie B. (che stava attenta). Ma signor A, voi siete molto difficile! (sorride maliziosamente). Mi pare che gli sciocchi hanno tutti altrettanti difetti delle persone di talento, con la sola differenza che non se li sanno far perdonare.
Marito A, (piccato). Converrete almeno, signora, che non sono molto cortesi con voi...
Moglie B. (vivamente). Chi ve lo ha detto?
Marito A. (sorridente). Non vi schiacciano a tutte le ore con la loro superiorità? La vanità è tanto potente nelle loro anime, che fra voi e loro deve esservi doppio impiego...
La Padrona di casa (a parte alla moglie A). L’hai meritata mia cara... (la moglie A alza le spalle)
Marito A. (continuando sempre). Poi, l’abitudine che essi hanno di combinar delle idee, rivelando loro il meccanismo dei sentimenti, l’amore diventa per essi puramente fisico, e si sa che non brillano...
Moglie B. (mordendosi le labbra e interrompendo). Mi pare, signore, che noi siamo sole giudici di questi processi. Ma comprendo che le persone di mondo non amino i letterati! Andate, è più facile di criticarli che di somigliarli.
Marito A. (sdegnosamente). Oh! signora. Le persone di mondo possono attaccar gli autori del tempo presente senza esser tacciati d’invidia. Vi è un tal uomo di salone, che se scrivesse...
Moglie B. (con calore). Sciaguratamente per voi, signore, alcuni dei vostri amici della Camera hanno scritto dei romanzi. Li avete potuti leggere? Ma oggi bisogna far ricerche storiche per la minima concezione, bisogna...
Marito B. (non rispondendo più alla sua vicina, e a parte). Oh! oh! Si tratta forse del signor di L... (l’autore dei Sogni d’una giovinetta) che mia moglie amerebbe? Ciò è singolare! Credevo fosse il dottor M... – Vediamo. (alto) Sapete, mia cara, che avete ragione in ciò che dite? (si ride) Davvero; preferirei aver sempre nel mio salone artisti e letterati (a parte) (quando riceviamo) piuttosto che vedervi gente d’altri mestieri. Almeno gli artisti parlano di cose che sono a portata di tutti gli spiriti; perchè, qual è la persona che non crede aver questo? Ma i giudici, gli avvocati, i medici, sopratutto! Ah! confesso che a sentirli parlar sempre di processi e di malattie, i due generi di infermità umane, che...
Moglie B. (interrompendo la conversazione con la sua vicina per rispondere a suo marito). Ah! I medici sono insopportabili!
Moglie A. (vicina del marito B, parlando nello stesso tempo). Che dite mai, vicino mio? v’ingannate stranamente. Oggi, nessuno vuol aver l’aria di ciò che è; i medici, poichè citate i medici, si sforzano sempre di non parlare dell’arte che essi professano. Parlano di politica, di mode, di spettacoli, narrano, fanno libri meglio degli autori di mestiere, e ci corre parecchio, da un medico d’oggi ad uno di quelli di Molière...
Marito A. (a parte) Oh! oh! Mia moglie amerebbe forse il dottor M...? Ecco una cosa curiosa: (forte) Ciò è possibile, mia cara; ma non darei il mio cane a curare ai medici che scrivono.
Moglie A. (interrompendo suo marito). Questo è ingiusto; conosco persone che hanno cinque o sei posti, e nelle quali pare che il governo abbia abbastanza fiducia. D’altronde è ridicolo, signor A... che siate voi a dir ciò, voi che fate tanto conto del dottor M...
Marito A. (a parte). Non v’è più dubbio.